Sondaggio, Solo Pd e FdI oltre il 20%. Per gli italiani l’attuale Parlamento è ormai delegittimato
Un’Italia politicamente “sospesa” in attesa del nuovo Presidente della Repubblica. È la “fotografia” del sondaggio delle intenzioni di voto degli italiani scattata da Ilvo Diamanti per Repubblica in questo fine 2021. Un contesto che il fondatore di Demos descrive come «equilibrio instabile». Il primo dato lo rileva dalla circostanza che sono ormai mesi che i sondaggi danno quasi appaiati Pd (oggi al 20,7 per cento: + 0,3) e FdI (20,1: +0,3), tallonati dalla Lega (18,8 +0,4) e – più distaccato dal M5S (16 -0,1). È una novità se si pensa che negli ultimi anni il quadro politico italiano ha avuto l’andamento di un elettrocardiogramma. Basti pensare che alle elezioni politiche del 2018 il M5S conquistava il 32,7 per cento degli elettori per precipitare alle “europee” dell’anno dopo al 17,1.
Lo dice il sondaggio Demos per Repubblica
L’esatto contrario dell’allora alleato di governo Matteo Salvini, che raddoppiava i consensi passando dal 17,4 al 34,3. Voti che in forma di sondaggio vanno ora a gonfiare le vele del partito di Giorgia Meloni. FdI, infatti, in quelle due tornate elettorali aveva conseguito rispettivamente il 4,4 e il 6,5 per cento. Come si diceva prima, ora le rilevazioni demoscopiche sono concordi nell’individuare la tetrarchia prima citata. Il concetto di “instabilità” deriva invece dal fatto che è presente nell’opinione pubblica la consapevolezza che l’attuale Parlamento non è più rappresentativo degli equilibri politici attuali. E non solo perché stiamo entrando nel penultimo anno di vita della legislatura, ma soprattutto perché nelle prossime Camere sederanno 600 parlamentari in luogo dei 945 attuali.
Lega al 18,8. M5S ancora in calo, FI al 7,9
Molti partiti, dunque, sono sovrarappresentati. Ciò nonostante possono giocare ancora un ruolo. È il caso di Italia Viva, dato dal sondaggio al 2,1 (-0,2) ma tuttora in grado di condizionare l’elezione del nuovo Capo dello Stato. Ma anche quello di Forza Italia, accreditato dal sondaggio di un 7,9 (-0,4), ma centralissima nelle manovre per il Quirinale come dimostra la candidatura del suo leader Silvio Berlusconi. Al contrario, ha poco peso parlamentare Azione di Calenda (stabile al 3 per cento) nonostante il sondaggio Demos lo ponga al di sopra del partito di Renzi. Insomma, è come se gli italiani si fossero preparati ad assistere al più importante passaggio della legislatura – appunto l’elezione del nuovo Presidente – perfettamente consapevoli che molti protagonisti di oggi rischiano di uscire completamente di scena all’indomani.