Suppletive, Calenda furioso: alla faccia del “campo largo” Letta lo snobba e candida la dem D’Elia

11 Dic 2021 17:58 - di Lara Rastellino
Suppletive Roma

Il reality show delle suppletive di Roma Centro, il seggio lasciato vacante dall’elezione di Roberto Gualtieri a sindaco della capitale, arriva a un epilogo. Dopo la battuta in ritirata di Conte, il patto giallorosso pre-elezioni comunali è saltato, costringendo i contraenti a nuove soluzioni e alla selezione di una nuova candidatura condivisa. Così, poco fa, il Partito democratico ha deciso di candidare Cecilia D’Elia, responsabile pari opportunità del Pd. La direzione romana del partito ha approvato il suo nome proposto dal segretario Andrea Casu. E la neo-prescelta dem, alla prova del voto per il seggio alla Camera in programma il prossimo 16 gennaio, ha commentato a caldo: «Ringrazio il partito romano. Sento emozione e responsabilità», avrebbe detto D’Elia in base a quanto riferisce l’Adnkronos sulla vicenda.

La Direzione del Pd di Roma candida Cecilia D’Elia alle suppletive

Una vicenda davvero da reality show che, archiviata la nomination di Conte, ha registrato le non poche dichiarazioni polemiche di Carlo Calenda che, sulle prime ha evocato un dialogo aperto e franco: «Io non so che vogliono fare sul collegio delle suppletive. A Roma – ha sottolineato spazientito da Bologna ieri il leader di Azione – in quel collegio noi abbiamo preso il 32%. Hanno provato a candidare un 5 Stelle. Cioè il M5S che ha preso il 5%. Dopo il pasticcio di Conte, io non ho più sentito nessuno del Pd. Allora è inutile che si continui a parlare di “campo largo”. La verità – ha concluso in quell’occasione Calenda – è che oggi Letta parla più con la Meloni che con noi. Se vuole fare un campo largo, Letta deve parlare. Il campo largo telepatico non si riesce a fare… necessita dell’utilizzo delle parole».

Calenda insorge: «Il Pd va avanti senza confronti. Il “campo largo” non esiste, non evocatelo più»

E non è finita lì. Oggi infatti da Calenda è arrivata quella che sembrava una nuova apertura di fronte. Un passo verso Letta e il Pd annunciato sui social, da dove il leader di Azione ha annunciato quasi conciliante: «Il Pd potrebbe candidare Cecilia D’Elia, Italia Viva Elena Bonetti, noi abbiamo raccolto le firme per Valentina Grippo. Tre donne di grande valore. Andare così vorrebbe dire essere tutti sconfitti. Abbiamo deciso di ritirare la nostra candidatura come gesto di responsabilità». Tutto chiarito allora? Neanche per sogno. Alla notizia della candidatura della dem D’Elia al collegio di Roma 1, Calenda torna in pista. E via Twitter esterna tutto il risentimento cumulato fin qui: «Dopo il disastro della pseudo-candidatura Conte. E di fronte alla disponibilità di ritirare la nostra candidata, il Pd decide di andare avanti senza confronti. Abbiamo cercato un punto d’incontro per l’ultima volta. Il campo largo non esiste. Non evocatelo più. @EnricoLetta»…

 

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