Una poltrona per due al Quirinale: ecco perché Draghi al Colle pesterebbe i piedi a Mattarella
È stata solo un’overdose di pudore a indurre Repubblica a definire «rebus costituzionale» l’inestricabile ginepraio di interpretazioni giuridiche che schiuderebbe l’elezione di Draghi al Quirinale. Di più, sarebbe un vero stress-test per al nostra Carta e per le nostre istituzioni. Potendo tradurre il tutto nel titolo di un film, la scelta non potrebbe che cadere su un evergreen (è del 1983) come “Una poltrona per due“. Proprio così: Draghi al Colle aprirebbe problemi sulla guida del governo, sulla gestione delle consultazioni per il nuovo premier e sulla coabitazione tra presidente uscente ed entrante.
L’elezione di Draghi sarebbe uno stress-test
E non c’è soluzione perché in ogni caso la coperta è troppo corta, nel senso che mentre risolve uno specifico aspetto ne lascia subito scoperto un altro. Sotto il profilo politico, il ginepraio illuminato da Repubblica sembra tradursi in una stroncatura dello scenario che vede Draghi succedere a Mattarella. E se a ciò si somma la ribadita indisponibilità di quest’ultimo a concedere un bis, la lista dei quirinabili si assottiglia a favore delle (solite) riserve della repubblica, tipo Giuliano Amato. O di outsider alla Pierferdinando Casini senza trascurare Silvio Berlusconi, per quanto le sue chanches possano concretizzarsi solo dal quarto scrutinio in poi.
Troppe “anime morte” nel Palazzo
Certo, non esiste problema di interpretazione che non trovi soluzione. E quella relativa all’eventuale salita di Draghi al Quirinale non fa eccezione. Ma è di tutta evidenza che lo stress-test ad essa connesso ridà fiato ai tanti che invece lo vogliono a Palazzo Chigi in nome della stabilità. Non tanto quella del quadro politico complessivo, quanto del loro di status di parlamentare. In fondo, è questa la vera causa che condiziona elezione del futuro presidente. Il taglio del numero dei seggi – da 945 a 600 – si sta rivelando un pessimo investimento politico. Soprattutto per chi (giustamente) pensa alle urne anticipate come soluzione dell’attuale caos politico. Troppe “anime morte” popolano il Palazzo perché lascino entrare un soffio vitale. Anche se ha le sembianze di SuperMario.