Poliziotti della stradale appiedati a Torino. Il Siulp alla Lamorgese: “Auto nuove con la batteria difettosa”
La protesta al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese giunge da Torino dagli agenti “a piedi”. Non sono una nuova forza di polizia, ma sono poliziotti “appiedati” nel vero senso del termine. Con la macchina impossibilitata a ripartire nel mezzo degli interventi e dei pattugliamenti. La denuncia arriva dal Siulp di Torino, che riferisce di numerosi casi di autovetture che finiscono fuori uso molto facilmente per un problema alla batteria.
Poliziotti della stradale di Torino protestano per le macchine in panne
Una clamorosa emergenza che riguarda la polizia stradale e in particolare i modelli di autovetture della Volkswagen Passat e della Skoda Octavia in dotazione alla polizia della zona di Torino. Pare che entrambe abbiano un calo di prestazione della batteria. “Se si spegne il motore, spesso e volentieri non ripartono più perché la batteria si scarica”, ha denunciato Eugenio Bravo, segretario provinciale Siulp. “Gli agenti girano con i cavi in macchina e se ne sono sprovvisti chiedono aiuto a qualche utente in transito. Ogni tanto i conducenti dei carri-attrezzi si rifiutano di prendere a bordo gli operatori perché essendo armati, sostengono, costituirebbero un potenziale pericolo per l’incolumità del conducente”.
“Forse l’etilometro consuma troppa batteria”
Insomma, le vetture della polizia in oggetto non riescono ad avviare i motori per colpa di batteria scarica durante le loro attività, quando le stesse restano del tempo ferme. Un problema rilevante, considerando che viene interrotto il servizio di pubblica utilità, spesso sul fronte di attività pericolose o comunque urgenti. Al momento non ci sono spiegazioni ufficiali. I tecnici sono al lavoro, ma ancora non hanno trovato una soluzione.
Secondo alcuni, il motivo potrebbe essere l’etilometro: dato che le pattuglie lo lasciano acceso per tutto il servizio, questo scaricherebbe la batteria dell’auto. D’altra parte, spiega sempre Bravo, l’etilometro è uno strumento che deve essere pronto all’uso e considerato che ci vogliono circa 20-30 minuti per attivarlo, serve sempre tenerlo collegato. La protesta è arrivata al Questore di Torino e al Viminale. In attesa di risposte, i poliziotti sono costretti a girare per Torino con i cavi della batteria pronti all’uso.