Cacciari furioso: “Ignobile puntare su Mattarella”. E boccia i politici “incompetenti”: tutti, tranne la Meloni

29 Gen 2022 18:40 - di Chiara Volpi
Cacciari su Mattarella

Massimo Cacciari commenta la scelta della ri-elezione di Mattarella: ed è furibondo. Tanto che nel disquisire sull’epilogo di una settimana quirinalizia inconcludente, e che sta per concludersi con il bis del Capo di Stato uscente, attinge a tutti gli aggettivi e agli epiteti più virulenti che mai. Il fatto di puntare su un nuovo mandato del Presidente della Repubblica Mattarella per chiudere la partita del Quirinale, sottolinea allora il filosofo veneziano, è «ignobile per un verso e inevitabile per l’altro». Laddove cedere “all’inevitabile” non è per il professore segno di resa giudiziosa e accettazione responsabile ma, al contrario, «il prodotto naturalissimo di un’assoluta debolezza».

Cacciari: «Puntare su Mattarella è ignobile e inevitabile. Un segno di debolezza»

Parlando con l’Adnkronos e commentando l’esito della bagarre quirinalizia, Cacciari rileva che tutti i protagonisti di questa settimana inconcludente «non hanno trovato nessun tipo di accordo a dimostrazione di un’assoluta impotenza politica. E da ciò, inevitabilmente, l’appello a Mattarella perché stia ancora al Quirinale. Ascolto uno di loro che sta chiacchierando in modo ignobile di quanto sono bravi. Ritengo che siano anche privi del senso del pudore perché osano spacciare questa cosa come una propria affermazione, una propria vittoria». Cacciari è tranchant e la sua sentenza netta. Così, nel bocciare il comportamento dei leader che hanno condotto le trattative per il Colle, smentendo falsi trionfalismi e appropriazioni inopportune, tuona: «Perdono tutti. E in egual misura»…

Cacciari, le forze politiche in campo hanno dimostrato «completa e totale incompetenza»

Del resto, come riferisce anche Libero, già nelle scorse ore, in un’intervista a AffariItaliani.it, Massimo Cacciari ha parlato fuori dai denti. E attribuito alle forze politiche e ai leader di partito in campo – incapaci di raggiungere l’accordo su un candidato per il Colle – «completa e totale incompetenza». Aggiungendo: «Siamo di fronte a una coalizione di governo che non è affatto coalizzata. Il governo, è evidente, si regge solo sull’autorevolezza di Draghi. Ma i partiti stanno bruciando anche quella e il premier uscirà indebolito da questa spettacolo indecoroso», rileva il filosofo nell’intervista al sito. Come pure, segnala Cacciari, «se Mattarella fosse eletto con una maggioranza striminzita sarebbe una catastrofe. Casini e Belloni potrebbero anche essere eletti con 505 voti. Ma Mattarella ne deve prendere 1.000», spiega l’ex sindaco di Venezia.

«L’unica a comportarsi da politico e non da dilettante allo sbaraglio è stata la Meloni»

Una soluzione, continua il filosofo, «per salvare almeno il minimo salvabile», risultato di un Pd «rimasto senza fare nomi e senza dare indicazioni». Di Salvini che «ne ha bruciato uno dietro l’altro». Del fallimento di Renzi, che «ha giocato per arrivare a Casini, ma pare che non ci sia riuscito». Di una «incomprensibile Forza Italia». E Conte? Solo un eloquente no comment: «Lasciamo stare, per carità». Con alla fine una sola promossa: «Ancora una volta, onestamente – chiosa Cacciari – quella che si è comportata più da politico e meno da dilettante allo sbaraglio è Giorgia Meloni».

 

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