Cassese si mantiene distaccato: io in campo? Non chiedo e non rifiuto. A dicembre era alla festa di Atreju
Lei è in campo per il Colle? ”Che vuole che le dica, in questi casi, io ripeto un’espressione imparata da alcuni autorevoli esponenti istituzionali francesi: le cariche pubbliche non si sollecitano e non si rifiutano…”. Così il professor Sabino Cassese, presidente emerito della Corte costituzionale, ai microfoni di Rainews24. Su chi alla fine sarà il Capo dello Stato Cassese afferma: ”Questa domanda va fatta a 1009 persone, non a me…”. Bisogna interpellare i Grandi elettori dunque.
Ma l’opzione Cassese non ha mai preso quota. Significherebbe, per dirla col linguaggio colorito di Clemente Mastella, fare a cazzotti con i Cinquestelle. E questo per le dure critiche di Cassese a Conte per il ricorso ai Dpcm in tempi di pandemia. Con quel paragone con Orban che il giornale di Travaglio ha subito ritirato fuori per usarlo come una clava contro la candidatura Cassese.
Se è per questo il costituzionalista non ha mancato anche di bacchettare, in passato, anche Matteo Salvini. Il quale secondo Il Foglio sarebbe andato a trovarlo a casa mercoledì pomeriggio nell’ambito delle trattative per un nome condiviso per il Quirinale. E mentre il nome del professore rimbalza nel Transatlantico e tra i cronisti lui afferma di vivere “as usual“. Come sempre, senza patemi. Ostentando un saggio distacco.
Da ultimo si è schierato a favore della commissione d’inchiesta sui rapporti tra politica e magistratura, dopo lo scandalo Palamara. Il nome di Cassese, tra l’altro, circolò anche per le elezioni presidenziali del 2013, quando fu eletto per la seconda volta Giorgio Napolitano, a cui tra l’altro il giurista è sempre stato vicino. All’epoca il suo nome emerse tra le file del Pd ed era associato al segretario uscente Pier Luigi Bersani. Lo scorso dicembre Cassese era stato ospite della festa di Atreju di Fratelli d’Italia ed aveva giudicato positivamente la riforma in senso presidenzialista avanzata da Fratelli d’Italia.