Covid, 700 ricoveri in un giorno. Remuzzi: se Omicron prende il sopravvento, la curva scenderà prima
Sono 155.659 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i contagi erano 197.552. Le vittime sono invece 157 , rispetto a ieri, quando erano state 184. Crescono i ricoveri (+717 nelle ultime 24 ore) e le terapie intensive (+38). 993.201 sono i tamponi eseguiti. Il tasso di positività scende dello 0,5 e arriva al 15,7%. Sono 1.943.979, quasi due milioni. Gli attualmente positivi al Covid in Italia, 125.086 in più rispetto a ieri.
Remuzzi: è come se ci fossero due pandemie
Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, intervenendo a ‘Mezz’ora in più’ su Raitre, ha spiegato che il Paese è alle prese con due pandemie. ”Adesso noi in realtà, in un certo senso, abbiamo due pandemie: una sostenuta da omicron e l’altra ancora sostenuta da delta”. Se vivono insieme questo può rappresentare un ulteriore problema, “possono esserci delle preoccupazioni in più”. Parlando dei ricoveri attuali Remuzzi dice: ”Penso, anche se non abbiamo ancora i dati, però lo stiamo studiando, che le persone ricoverate in terapia intensiva in questo momento siano ancora le persone che hanno contratto la variante delta”.
Omicron potrebbe prendere il sopravvento su Delta
”Può darsi – ha aggiunto – che se omicron si diffonde tanto rapidamente da prendere il sopravvento, dal momento che è abbastanza chiaro che la malattia è meno severa, allora forse la discesa della curva la riusciamo a vedere nel giro di qualche settimana”. Secondo Remuzzi, c’è ”qualche piccola evidenza” del fatto che omicron potrebbe sopraffare delta: ”Ieri il numero di persone ricoverate in ospedale è un pochino meno del giorno prima”.
Il virus sulle superfici non vive a lungo
Remuzzi ha anche parlato del rischio che il virus sopravviva sulle superfici. “L’enfasi che è stata messa per le varianti precedenti (a omicron ndr) sulle superfici, come pulire i tavoli, è probabilmente sbagliata perché il virus vive nelle cellule, quindi se abbiamo una gocciolina che viene dalla bocca, si trova sul bicchiere, beviamo dallo stesso bicchiere in poco tempo, è chiaro che è ancora possibile ammalarsi. Ma se rimane sulla superficie per un po’ si secca e muore” . “Il virus non vive fuori dalle cellule” quindi ”bisogna fare molta attenzione alle misure di protezione individuale, ai nonni che baciano i bambini, ma le superfici non hanno questo problema”.
Remuzzi: prendiamo precauzioni almeno per altri due anni
Su quanto durerà la pandemia Remuzzi non si sbilancia. ”Se vogliamo parlare di tempi dobbiamo tenere conto che dovremo ancora prendere delle precauzioni almeno per un paio d’anni”. ”Ci sono tanti fattori che possono fare pendere la bilancia dalla parte di chi dice siamo attenti ma non mettiamo delle misure eccessive, o dalla parte di chi dice sarà una catastrofe e dovremo avere ancora per molto tempo delle misure rigide”, osserva il direttore. ”Questo dipende da tanti fattori, sostanzialmente hanno ragione tutti e due”.