Covid, piangono tutti, ridono solo le banche: quelle svizzere vedono aumentare i guadagni
La pandemia ha messo tutti al tappeto. Tranne le banche. In particolar modo quelle svizzere che godono di ottima salute. E addirittura scommettono su un aumento dei loro guadagni. Infatti l’87% degli istituti interrogati nell’ambito di un sondaggio periodico prevede un andamento degli affari positivo nel corto termine, cioè nei prossimi uno o due anni. A rivelarlo un’indagine condotta dalla società di consulenza EY. Il dato è superiore a quelli rilevati nel 2020 (73%), nel 2019 (69%) e nel 2018 (84%), emerge dallo studio pubblicato negli ultimi giorni.
Le stime delle banche
Concretamente il 23% delle 90 banche interrogate in novembre- una su dieci in Ticino – si aspetta un aumento dell’utile operativo superiore al 10%. E un altro 64% un incremento fino al 10%. Solo il 13% stima che subirà un calo dei profitti, limitato comunque a un massimo di 10 punti percentuali. Pertanto, la quota degli ottimisti raggiunge il 100% nel ramo delle banche private, è del 95% fra gli istituti stranieri, dell’87% fra le banche cantonali e del 65% fra quelle regionali. In ogni ambito il potenziale maggiore viene visto nelle attività di investimento.
Il fronte del rincaro
Sul fronte del rincaro, il 66% delle società interpellate nell’ambito del barometro bancario ritiene che la Svizzera non dovrà fare i conti a medio o lungo termine con un’inflazione superiore al 2%. Di conseguenza non viene nemmeno attesa la fine della fase di bassi tassi d’interesse. L’indagine infine mette in risalto una certa spaccatura nel giudizio sulle criptovalute, cioè se considerare le monete cibernetiche attivi come altri. Il 55% ritiene che bitcoin e simili fra dieci anni costituiranno un investimento in portafoglio come lo sono azioni e obbligazioni, mentre il 45% è di parere opposto.
Le banche e i progressi tecnologici
Quello che è certo è che le banche non potranno più ignorare i progressi tecnologici nel mondo della finanza. Difatti molte banche digitali si sono già ritagliate una nicchia. Come anticipato, nonostante i pareri contrastanti, è un dato certo è la presenza dei nuovi arrivati sulla piazza: le criptovalute e la finanza decentralizzata, che automatizza le transazioni allo scopo di tagliar fuori gli intermediari, come le banche. Anche se risulta improbabile che la tecnologia detta blockchain soppianterà la finanza tradizionale nel 2022, ma i vecchi istituti sono ormai coscienti che le nuove tecnologie stanno sfidando il loro modello d’affari.