Covid, pochi tamponi e meno casi in Italia. Cosa accade in Gran Bretagna, Germania, Francia
Covid, nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 61.046 casi e 133 morti, rispetto ai 141.262 contagi e 111 decessi del giorno precedente. Ma il numero dei tamponi effettuati è stato molto più basso: 278.654, un quarto di quelli del giorno precedente, pari a 1.130.936. Ciò ha fatto schizzare il tasso di positività al 21,9%. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono in tutto 1.319. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 11.756, 491 in più rispetto a ieri. Gli attualmente positivi sono 1.070.537.
“Siamo in una fase di crescita pressoché esponenziale dei contagi. L’incidenza settimanale per 100mila abitanti è più che raddoppiata in 7 giorni, passando da 350 a 783. Se è vero che il 20 dicembre l’Istituto Superiore di Sanità stimava Omicron al 21%, oggi siamo su valori superiori sia per la maggiore contagiosità che per l’incubazione più breve”. Lo spiega in un’intervista a ‘la Repubblica’ il coordinatore del Comitato tecnico scientifico e primario del Bambino Gesù, Franco Locatelli.
“Non sposerei assolutamente l’idea di lasciar correre il virus – dice – Anche se i dati dei ricercatori inglesi mostrano che con Omicron i ricoveri sono ridotti a un terzo, un aumento marcato dei contagi avrebbe un impatto pesante sul sistema sanitario. Anche con sintomi meno severi un’ondata incontrollata porterebbe a una crescita di ricoveri e vittime. In Italia 1,3 milioni di persone sopra ai 60 anni non sono vaccinate. È un gruppo di connazionali che oggi rischia molto”.