Covid, Sofo (FdI-Ecr) chiede norme per limitare i conflitti d’interesse tra Ue e Big Pharma
«L’ultimo rapporto Oxfam sulle disuguaglianze ha stimato che, negli ultimi due anni, le maggiori società farmaceutiche hanno notevolmente incrementato i loro utili, stimati in alcuni casi addirittura in mille dollari al secondo, come conseguenza delle politiche sanitarie adottate anche dalle Ue nella gestione della pandemia». Lo annuncia l’eurodeputato di Fratelli d’Italia- Ecr Vincenzo Sofo ha presentato un’interrogazione alla Commissione per chiedere norme per limitare conflitti d’interesse tra Ue e Big Pharma.
Sofo, interrogazione alla Commissione Ue
«Nello stesso periodo – osserva Sofo – il Corporate Europe Observatory ha calcolato che tale settore ha aumentato di almeno il 20% la spesa destinata al lobbying nelle istituzioni europee. Polemiche inoltre sono sorte circa il potenziale conflitto d’interesse tra membri di organismi Ue che hanno contribuito alla gestione della crisi sanitaria e società farmaceutiche. Tutto ciò ha creato un clima di diffusa diffidenza circa la strategia sanitaria adottata, aggravato da gravi episodi di volontaria mancanza di trasparenza da parte della Commissione in merito ai contenuti dei contratti dei vaccini e ai finanziatori di Ema».
Chieste informazioni sui contratti dei vaccini
«Alla luce di ciò – annuncia – ho chiesto oggi per l’ennesima volta alla Commissione di acconsentire alla pubblicazione di tutte le informazioni relative ai contratti sui vaccini e ai finanziatori di Ema nonché di avviare una discussione per l’introduzione di normative ad hoc per limitare il rischio di conflitti d’interesse tra i soggetti decisori o di supporto alle decisioni sulla strategia sanitaria e i soggetti privati a scopo operanti nel settore farmaceutico-sanitario, imponendo ad esempio maggiori obblighi di trasparenza sui rapporti tra società private, associazioni di categoria, professionisti e istituzioni pubbliche e regole ferree sul fenomeno delle cosiddette porte girevoli di funzionari e consulenti tra settore pubblico e privato».