Discoteche chiuse anche a San Valentino. L’ira dei Dj contro il governo: “Pazzesco”. “Meglio emigrare”

31 Gen 2022 13:38 - di Guido Liberati
discoteche san valentino

Discoteche chiuse anche a San Valentino. Questo lo scenario che si prefigura nell’imminente consiglio dei ministri. “È triste dirlo, ma dagli anziani pieni di pregiudizi al governo saremo sempre visti come dei diavoli e come vittime da sacrificare, da buttare sulla brace”. Lo afferma dj Aniceto parlando con l’Adnkronos del decreto per lo stato di emergenza Covid che dovrebbe essere emanato oggi dal Consiglio dei ministri e che dovrebbe prevedere la riapertura delle discoteche al chiuso dal 15 febbraio. “Forse dovremmo emigrare in Inghilterra dove dal 26 gennaio c’è ‘il libera-tutti’. Viva la monarchia!”, aggiunge il dj anti sballo, intendendo che dove c’è la monarchia paradossalmente in questo momento c’è più libertà e che sono comunque “meglio poche teste pensanti che centinaia come in Italia”.

Quella della riapertura delle discoteche, che potrebbe essere fissata il 15 febbraio, sembra essere una data di ‘compromesso’ fra l’orientamento di chi, come il ministro Speranza, non ritiene sia ancora il momento del via libera ai balli al chiuso e chi, raccogliendo l’appello dei gestori, invece si basa sul calo in atto della curva epidemiologica e vorrebbe riaprire subito. Fatto sta che la riapertura, che era fissata per oggi, slitterà ancora una volta e il Consiglio dei ministri sempre oggi potrebbe decidere per un prolungamento delle chiusure per altre due settimane, sia per consentire ai gestori di prepararsi alla riapertura e sia per prendere tempo e osservare ancora l’andamento della curva dei contagi.

Dj Aniceto: “Vado in Inghilterra, lì è tutto aperto. Viva la monarchia”

“Sono veramente stanco di questi politici che non ne combinano una buona – dice ancora Aniceto – Decidono tutto e il contrario di tutto, con il Covid che ormai si è trasformato in una semplice influenza. Ancora c’è confusione e a questo punto, con questo Governo, è meglio che le discoteche restino chiuse fino all’estate per riaprire poi a pieno regime. Non è giusto essere trattati come dei bambini all’asilo in castigo. Non abbiamo bisogno di contentini e aperture a intermittenza, che fanno solo male al settore e creano confusione e discontinuità. In questo momento abbiamo solo bisogno di aiuti economici per tutti quelli che lavorano nel settore. Resto comunque scandalizzato da Sanremo – conclude – Ho degli amici lì e ci sono dappertutto dei grossi assembramenti. Trovo veramente squallido dare la possibilità al Festival di ripartire quasi a pieno regime e considerare le discoteche ancora come Satana”.

Discoteche chiuse anche a San Valentino, Cecchetto: “Pazzesco”

“E’ pazzesco, è una storia infinita: nelle enciclopedie fra poco scriveranno ‘c’erano una volta le discoteche’”. Claudio Cecchetto commenta con queste parole, parlando con l’Adnkronos, il probabile slittamento, anziché oggi, al 15 febbraio, dell’apertura dei locali da ballo, provvedimento che dovrebbe essere contenuto nel decreto per l’emergenza Covid che uscirà sempre oggi dal Consiglio dei ministri. “Le discoteche sono a rischio di estinzione – aggiunge il dj e produttore musicale – Ed è logico che molti del settore hanno cambiato lavoro, ma speriamo che il 15 sia la volta giusta”.

Iannone (FdI)): “Sono le imprese più abbandonate dal governo”

“Le imprese legate al mondo del divertimento sono state le più devastate dalla pandemia e le più abbandonate dal governo. Le discoteche hanno subito le chiusure più lunghe e ricevuto solo qualche elemosina. Nel Consiglio dei ministri di oggi devono ricevere ristori consistenti perché è assolutamente ridicolo il semplice differimento delle tasse. Cosa dovrebbero pagare se non hanno lavorato? Come possono pagare, anche nei mesi a venire, se non hanno lavorato? Occorrono interventi seri, concreti ed adeguati a ciò che hanno patito, altrimenti sarà la distruzione totale di un settore”. Lo afferma in una nota il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone.

 

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