Draghi firma il Dpcm sui negozi esenti dal Green Pass. Meloni: un delirio. Neanche nell’Afghanistan dei talebani
Con cittadini e commercianti alle prese con gli annunci – piovuti a scroscio tra indiscrezioni, smentite ed errata corrige – e il gran caso scatenato dalle nuove norme e istruzioni per l’uso del Green Pass, Draghi ha firmato il Dpcm sulla lista dei negozi “esenti” dalla certificazione verde. O meglio: il premier ha firmato il Dpcm per le attività commerciali con la lista dei negozi esenti dal green pass. Un decreto che «acquista efficacia a far data dal 1° febbraio 2022», come si specifica nel testo. Si tratta, chiarisce sempre il provvedimento, di quelle attività legate alle «esigenze essenziali e primarie della persona». Quindi di «esigenze alimentari e di prima necessità». Di «esigenze di salute» come «l’approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e alle strutture sanitarie». Ma anche di necessità «veterinarie». E ancora: si tratta di «esigenze di sicurezza» e di «esigenze di giustizia». Insomma, di tutto di più…
Meloni: «Pass al supermercato solo per “beni primari”? Nuovo delirio governo»
E non che le specificazioni che l’Adnkronos rileva e registra, chiariscano di più il quadro. Un contesto di riferimento a dir poco vasto e vario, come noto, quello preso in esame. Su cui l’esecutivo coadiuvato dagli esperti consulenti del governo hanno fatto scremature e distinguo ai più incomprensibili. Un coacervo di rpoescirzioni e indicazioni, concessioni e divieti, su cui Giorgia Meloni – commentando le anticipazioni di stampa sul Dpcm relativo all’utilizzo del Green Pass – è intervenuta poco fa, postando sulla sua pagina Facebook: «Nuovo delirio del Governo: senza il Green Pass si potrà andare al supermercato, ma solo per comprare “beni primari”. Quali siano questi beni primari. E quali invece siano superflui – sottolinea ironicamente la leader di Fdi – lo decide il “Governo dei migliori” insieme alla sua cricca di “esperti”. Come nell’Afghanistan dei talebani e dei mullah. È rimasto solo Fratelli d’Italia ad opporsi a questa follia?».
Draghi firma il Dpcm sulla lista dei negozi esenti dal Green Pass
E allora, eccolo il catalogo. Che una volta sciorinato, non specifica poi molto di più delle anticipazioni di stampa trapelate. Per quel che riguarda l’elenco delle attività, dunque, viene indicato il «commercio al dettaglio in esercizi specializzati e non specializzati, con prevalenza di prodotti alimentari e bevande (ipermercati. Supermercati. Discount di alimentari. Minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari)». «Commercio al dettaglio di prodotti surgelati». «Commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati».
E il catalogo è questo… di tutto, di più
E ancora: «Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati». «Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari». «Commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati (farmacie. Parafarmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica)». E anche: «Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati». «Commercio al dettaglio di materiale per ottica». «Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento».
Ma salta la deroga al Green Pass per poste e banche
E allora, le esigenze alimentari e di prima necessità, sanitarie, di sicurezza e di giustizia saranno garantite. Ora sappiamo che si potrà, per esempio, andare in una caserma per sporgere denuncia, senza bisogno di esibire il Green Pass. Per tutto il resto – sigarette, libri e giornali compresi – servirà il passaporto vaccinale base. Persino per andare a ritirare la pensione alle Poste. È saltata, infatti, dal Dpcm sulle realtà “esenti” firmato questa mattina dal premier Mario Draghi, l’attesa deroga per consentire l’accesso agli uffici postali e nelle banche anche senza certificazione verde.
Oltre al danno, la beffa…
Dal 1 febbraio sarà necessario essere vaccinati o guariti dal Covid. O avere almeno l’esito di un tampone negativo effettuato 48 ore prima, se antigenico. O 72 ore, se rapido. Insomma, ieri sullo striscione che i parlamentari di Fratelli d’Italia hanno esposto davanti alla Camera dei deputati in un flash mob organizzato in piazza Montecitorio, dopo il via libera definitivo dell’aula al Dl Super Green Pass, c’era scritto: «Bugie, chiusure, contagi alle stelle. Governo un unico commento. Green pass è stato un fallimento». Oggi ci si potrebbe aggiungere ancora qualcosa: oltre al danno, la beffa…