È guerra tra Spotify e Neil Young: sulla piattaforma sparisce la musica del mito del rock
Spotify “sfratta” Neil Young dopo il rifiuto del cantante di venire a più miti consigli sulla sua obiezione a stare sulla stessa piattaforma del podcast di Joe Rogan, un commentatore no-vax. Lo scrive il “Wall Street Journal”- E Hollywood Reporter conferma la notizia.
La lettera di Neil Young a Spotify
Neil Young aveva scritto una lettera aperta minacciando di rimuovere tutte le sue canzoni da Spotify se Rogan avesse continuato ad avere diritto di cittadinanza sulla piattaforma. Un’azione, questa, che avrebbe comportato per lui una perdita secca del 60% dei suoi proventi da streaming. «Possono avere Young o Rogan, non tutti e due», la sua posizione.
L’accordo della piattaforma con Rogan
Il cantante di “Heart of Gold” aveva postato la lettera sul suo sito e dopo due giorni l’aveva rimossa. Nonostante ciò, Spotify ha cominciato a rimuovere le canzoni di Neil Young dal sito. Spotify ha concluso due anni fa un accordo da oltre cento milioni di dollari per avere l’esclusiva del podcast di Rogan
Spotify irremovibile: niente veti
«Vogliamo che tutta la musica e i contenuti audio del mondo siano a disposizione dei nostri clienti. Con questo viene la grande responsabilità di bilanciare la sicurezza degli ascoltatori e la libertà dei creatori». Ad affermarlo, un portavoce di Spotify auspicando che l’artista «torni presto tra noi».
Il mito di Neil Young resiste da decenni
L’artista ha attraversato quattro decenni di rock restando sempre un faro, generazione dopo generazione. Uno dei suoi capolavori, Tonight’s The Night (1975), è stato giudicato un album punk ante-litteram. Sleeps With Angel (1994) era un omaggio a Kurt Cobain.
Nel 1968 l’esordio da solista
La musica è fin dall’infanzia la sua passione. «Il mio primo strumento», ha raccontato, «fu un ukulele. Poi ebbi un banjo, quindi, a 15 anni, la mia prima chitarra elettrica». L’esordio da solista avvenne nel 1968 con l’album Neil Young, pubblicato dalla Reprise.