È morto Sidney Poitier, il premio Oscar che sfidò discriminazioni e conformismo e vinse Hollywood

7 Gen 2022 18:45 - di Bianca Conte
Sidney Poitier

Il 2022 registra per il primo grande lutto nella storia del cinema: è morto a 94 anni Sidney Poitier, leggendario attore afroamericano che, tra i tanti meriti e riconoscimenti, vanta soprattutto un primato: è stato il primo, nell’intricata giungla hollywoodiana, ad infrangere la barriera della razza che delimitava la fabbrica dei sogni di celluloide a stelle e strisce. L’uomo, il cineasta. Ma anche il diplomatico, che ha aperto la strada a decine di attori afroamericani dopo di lui. In qualche modo la dimostrazione vivente, in carne, ossa e fascino carismatico, che realizzare il sogno americano era possibile. Difficile, ma non irraggiungibile.

Lutto nel mondo del cinema: è morto a 94 anni Sidney Poitier

Lui, che nel 1964 vinse l’Oscar come miglior attore, primo afroamericano nella storia. Capace di scalare la vetta del successo e di assurgere al ruolo di icona di Hollywood senza ricorrere alla propaganda attivista o a scorciatoie politically correct. Ma semplicemente conferendo carattere spettacolare, smalto formale e vigore sociale ai personaggi a cui ha dato vita sul set. Un successo che va ben oltre il confine dell’industria cinematografica americana, quello di Sidney Poitier. E che certo non può riassumersi nei pur significativi riconoscimenti che hanno punteggiato la sua carriera di attore. A partire dai due Oscar: il primo, come anticipato, vinto nel 1964 per l’interpretazione ne I gigli del campo (primo attore protagonista di colore a riuscirci), grazie al quale vinse pure il Golden Globe. Il secondo, nel 2002, con la statuetta ricevuta in onore a una carriera lunga e prestigiosa al cui interno spiccano, innegabilmente, le performance rese in Indovina chi viene a cena e ne La calda notte dell’ispettore Tibbs, Il seme dell’odio.

Il primo attore afroamericano a vincere un Oscar

Due grandi traguardi che potevano sembrare impossibili per un ragazzo che era nato per sbaglio a Miami, da una famiglia che veniva dalle delle Bahamas. E che fino a 15 anni aveva vissuto in quelle meravigliose isole. Lo stesso che, superando un’infanzia difficile che lo aveva visto costretto a lasciare presto la scuola, ha saputo ricrearsi uno spazio come fisioterapista nell’esercito, prima di iscriversi a un corso di studi di recitazione per interpreti di colore. Sidney Poitier, che dall’American Negro Theatre dove recitò per alcuni anni, passò a Broadway e quindi a Hollywood. Dove esordì nel 1950 con una parte di rilievo in Uomo biancotu vivrai, di J.L. Mankiewicz, nelle vesti di un medico nero perseguitato per motivi razziali.

Affidò alle sue interpretazioni impegno civile, lotta al conformismo, denuncia delle discriminazioni sociali

L’attore capace di imporsi con un  la sua recitazione scarna ma incisiva, graffiante e al tempo stesso sottilmente metaforica, e che affidò alle interpretazioni dei suoi personaggi di celluloide impegno civile e lotta al conformismo e alle discriminazioni sociali. Come dimostrato sul set dei tanti film in cui recitò da protagonista. Molti dei quali impostati sul problema della condizione degli afroamericani negli Stati Uniti. Basta ricordare: Il seme della violenza (1955) e Qualcosa che vale (1957), di Richard BrooksNel fango della periferia (1957) di Martin Ritt. La parete di fango (1958) di Stanley Kramer. Porgy and Bess (1960) di Otto Preminger. Consolidando anche negli anni Ottanta il suo successo, pur se con pellicole meno evocative, ma comunque sempre di grande riscontro popolare.

Sidney Poitier, non solo cinema: gli anni da ambasciatore delle Bahamas in Giappone

E dunque con titoli quali Nikita-Spie senza volto o come Sulle tracce dell’assassino. O, nel decennio successivo, con film come I signori della truffa e The Jackal. Un impegno civile, quello di Sidney Poitier, che non si è limitato solo al set. E che, dal 1997 to 2007 l’attore ha omaggiato in veste di ambasciatore delle Bahamas in Giappone. Perché in quasi un secolo di vita che proprio oggi chiude il suo cerchio, la fama di Sidney Poitier ha valicato i confini di Hollywood. Così come con il suo impegno al cinema l’attore è riuscito ad andare oltre la bidimensionalità del grande schermo.

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