Giorgia Meloni dice “no” a un Mattarella bis e pensa al giudice Carlo Nordio per il Quirinale

24 Gen 2022 12:38 - di Leo Malaspina
In base alle prime indiscrezioni, Giorgia Meloni avrebbe in mente di far votare ai suoi il giudice Carlo Nordio e proporlo al centrodestra

Mattinata di “consultazioni” all’interno di Fratelli d’Italia, nel giorno della prima votazione per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. L’idea di Giorgia Meloni – che questa mattina ha riunito i gruppi parlamentari e i delegati al voto per il Quirinale – è che “il centrodestra da solo non ha i numeri per eleggere il capo dello Stato, ma se rimane compatto può sicuramente condurre la partita”. “E per questo l’obiettivo di Fdi è sempre stato quello di lavorare per la compattezza della coalizione…”, ha detto la Meloni all’assemblea dei grandi elettori di Fdi alla Camera, secondo quanto riferisce l’Adnkronos.
“Sull’ipotesi di Mario Draghi al Colle non ci siamo finora espressi nel merito. Fdi, a differenza degli altri partiti, non ha vincoli con l’attuale premier ma non si può motivare il no alla sua candidatura con la necessità che la legislatura vada avanti perché questo non è il nostro obiettivo…”, trapela della riunione, secondo l’Adnkronos.

Meloni stoppa il Mattarella bis e propone Nordio

La leader di Fratelli d’Italia giudica “volgare e faziosa la reazione della sinistra sulla candidatura di Berlusconi ed egualmente inaccettabile la posizione della sinistra su qualunque ipotesi di candidatura di area del centrodestra”. Non piace l’ipotesi di un Mattarella bis. “Alcuni lavorano alla riproposizione di Mattarella anche se lui stesso ha dichiarato la sua indisponibilità. Noi non lo chiediamo e su questa ipotesi siamo indisponibili: quella della riconferma del Presidente uscente non può diventare una prassi…”. Quindi, nessuna adesione al lodo Letta, la richiesta unanime di riconferma di Mattarella. “La sinistra ha finora inteso il presidente della Repubblica come qualcuno che deve difendere prioritariamente lei e non gli interessi dell’Italia. Noi invece abbiamo sempre sostenuto che deve difendere la volontà popolare e che nelle ipotesi di scioglimento delle Camere il suo ruolo non si deve limitare ad essere quello di un notaio…”.

Poi la Meloni fa un nome, che potrebbe essere un candidato “di bandiera” o diventare quello del centrodestra, magari sul quale provare a far convergere i renziani, visto che il profilo si presterebbe bene a una riflessione sul tema della giustizia.  “Io ho chiesto di allargare la rosa dei ‘quirinabili’ anche alle personalità che non hanno un trascorso politico e per questo abbiamo aggiunto il nome di Carlo Nordio su cui ci pare difficile che si possano muovere obiezioni… “, avrebbe detto la Meloni. I nomi in campo però sono diversi: “Molte personalità che provengono dall’area del centrodestra avrebbero il curriculum e lo standing per ricoprire il ruolo di Presidente. Nomi come quello di Marcello Pera, Letizia Moratti, Elisabetta Alberti Casellati, Giulio Tremonti, Franco Frattini sono tutti autorevoli”, ha aggiunto la leader di FdI.

La candidatura sfumata di Berlusconi

“Il nome di Berlusconi rendeva chiaro che il centrodestra ha il diritto di indicare una figura rappresentativa della propria area, proprio come tentò di fare la sinistra con Prodi… Abbiamo offerto la nostra disponibilità a sostenere la candidatura di Silvio Berlusconi”, avrebbe sottolineato la presidente di Fdi, “a patto che ne fosse verificata la praticabilità e a patto che il centrodestra fosse rimasto compatto anche in caso di rinuncia. E lo abbiamo fatto non per deferenza o subalternità, che non abbiamo, ma per scelta politica”.

Il ragionamento è sempre sull’unità della coalizione: “Il centrodestra da solo non ha i numeri per eleggere da solo il capo dello stato ma se rimane compatto può sicuramente condurre la partita. E per questo l’obiettivo di Fratelli d’Italia è sempre stato quello di lavorare per la compattezza della coalizione e siamo consapevoli di poter incidere in questa elezione ma non decidere perché il peso numero dei grandi elettori di Fratelli d’Italia è molto diverso da consenso che oggi abbiamo a livello nazionale”, trapela dalla riunione.

L’obiettivo di FdI restano le urne

“Noi puntiamo a un governo che abbia un programma coeso e un chiaro mandato popolare”, è un altro passaggio del suo intervento all’assemblea dei grandi elettori di Fdi in corso a Montecitorio, riferito dalle agenzie come indiscrezioni.

“Provare a creare le condizioni per tornare al voto il prima possibile: questa è la nostra posizione che è difforme da quella di tutto il resto del parlamento. Ci dicono – avrebbe sottolineato la leader di Fdi – che abbiamo questa posizione perché siamo gli unici che aumenterebbero i propri eletti in caso di voto ma la verità è che noi chiedevamo elezioni anche quando i nostri numeri erano molto diversi da oggi. È falso che le chiediamo per interesse ma è vero che gli altri faranno di tutto per evitarle per interesse”.

Il magistrato di trincea che piace alla destra

Fratelli d’Italia voterà “scheda bianca alla prima votazione” per il presidente della Repubblica, annuncia, Fabio Rampelli al termine della riunione dei grandi elettori Fdi, ma già alla seconda potrebbe votare Nordio.

Magistrato dal 1977, è stato procuratore aggiunto di Venezia e titolare dell’inchiesta sul MOSE di Venezia, Carlo Nordio fu protagonista della famosa stagione di Mani pulite con la celebre inchiesta sulle cooperative rosse. Negli anni ottanta condusse le indagini sulle Brigate Rosse venete e sui sequestri di persona e negli anni novanta indagò sui reati di Tangentopoli. È stato consulente della Commissione Parlamentare per il terrorismo e presidente della Commissione Ministeriale per la riforma del codice penale.

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