Giorgia Meloni: «Draghi ammetta il fallimento, non è cambiato nulla e gli errori sono evidenti»
«Ritornano la Dad e lo smart working negli uffici pubblici. Chiudono le discoteche e si limita la capienza negli stadi. Il contagio dilaga nei giorni di chiusura delle scuole». Inizia così un durissimo post di Giorgia Meloni su Facebook. Un attacco frontale al governo Draghi, con le “prove” del fallimento. «Si susseguono decreti caotici e provvedimenti contraddittori con regole impossibili da comprendere su green pass e quarantene. In un anno nulla è cambiato e gli errori di questo Esecutivo sono ormai evidenti a tutti».
Giorgia Meloni: «Nessuna discontinuità con Conte»
«Le misure necessarie e più volte richieste da FdI per combattere la pandemia, come il potenziamento dei mezzi pubblici e l’aerazione meccanica controllata nelle scuole, non sono state adottate. Ci avevano promesso», incalza la Meloni, «che il governo dei migliori avrebbe segnato una netta discontinuità con il suo predecessore. E che il green pass avrebbe garantito di non tornare alle chiusure ma non è stato così. Il governo Draghi si è rivelato nient’altro che un Conte ter. Il presidente del Consiglio abbia il coraggio di ammettere il fallimento della strategia del governo e di chiedere scusa agli italiani».
«Parlamento mortificato a suon di decreti»
Ma non solo. In un altro post, un altro attacco di Giorgia Meloni. «Un Parlamento mortificato a suon di decreti, cittadini nel caos totale per colpa di norme e provvedimenti senza senso. Dalla gestione della pandemia alla manovra finanziaria, il Governo ha fallito su tutto». E la leader di FdI posta le parole di Mario Giordano: «Ho molti dubbi sulla costituzionalità di un testo che introduce un obbligo così forte per decreto. Senza cioè chiedere il parere del Parlamento. Si dirà: l’urgenza. Ma che urgenza è se l’obbligo scatta il 15 febbraio?». Poi la Meloni conclude: «Le misure contraddittorie e caotiche del governo stanno gettando gli italiani nel caos. Questo non è ammissibile. E hanno pure il coraggio di definirsi i “migliori”…».