I giudici australiani danno ragione a Djokovic: governo irragionevole. Ma le autorità vogliono ancora bloccarlo
I giudici danno ragione a Novak Djokovic, il grande tennista sostenendo che può restare nel Paese e giocare il prestigioso torneo Australian Open per difendere il suo titolo di Grande Slam. Ma le autorità australiane sembra non vogliamo cedere e stanno cercando comunque di bloccarlo.
La Corte federale, presieduta a Melbourne dal giudice Anthony Kelly, ha sciolto le riserve e, al termine dell’udienza ha dato ragione Djokovic, no vax convinto, che era arrivato in Australia con un visto, per l’esenzione al vaccino, giudicato irregolare dal governo australiano.
Il giudice Kelly ha definito “irragionevole” la decisione di invalidare il visto, scrive l’Herald Sun.
A quel punto, di fronte alla decisione del giudice Anthony Kelly, il governo australiano dovrebbe accettare di revocare la sua iniziale posizione di chiusura totale con cui aveva cancellato il visto del tennista, confinato per giorni al Park Hotel di Melbourne.
E, secondo le prime informazioni trapelate inizialmente Djokovic avrebbe lasciato quella che è stata, per alcuni giorni, la sua prigione e recuperando il passaporto ed i suoi effetti personali.
Le indiscrezioni sostenevano che il governo australiano aveva a quel punto riconosciuto di non aver fornito a Djokovic sufficiente tempo, dopo la cancellazione del visto, per fornire una spiegazione supplementare.
Ma la telenovela fra il tennista numero uno al mondo e il governo australiano rischia di non finire qui non solo perché il ministro dell’Immigrazione Hawke ha ancora la facoltà di intervenire entro 4 ore. E decidere, in autonomia e per motivi politici, di cancellare di nuovo il visto a Djokovic. Anche se la questione finirebbe, di nuovo, davanti ai giudici.
Ma, anche perché, secondo il fratello di Novak Djokovic, Djordje, pare che le autorità australiane vogliano ancora bloccarlo.
“Le ultime informazioni dicono che lo vogliono bloccare. Attualmente ci stiamo consultando con gli avvocati”.
“Novak è con i suoi legali nella sede del tribunale e esamina tutte le opzioni. E’ stata una grande sconfitta per le autorità australiane, e per questo accusano il colpo”, ha aggiunto Djordje Djokovic alla tv serba Prva.
In effetti, il quotidiano locale ‘Sydney Morning Herald‘ sostiene che la decisione da parte del ministro dell’immigrazione australiano, Alex Hawke, in merito all’affaire legato al visto di Novak Djokovic non dovrebbe arrivare prima di domani anche se, secondo la legge, Hawke ha quattro ore di tempo per impugnare la decisione sul visto, come previsto dal Migration Act.
Ma, a quanto pare, il governo australiano ha deciso di non prendere una decisione a breve rimandando a domani.
Fonti del governo australiano e dell’organizzazione degli Australian Open negano, tuttavia, che Novak Djokovic sia stato arrestato.
Dopo la vittoria in aula da parte di Novak Djokovic della battaglia legale per il visto è esplosa la gioia dei fan del tennista serbo, un centinaio di sostenitori del n.1 del mondo, arrivato a Melbourne per disputare gli Australian Open. che facendo sentire il loro supporto al numero uno del mondo con tamburi, fisarmoniche, sventolio di bandiere serbe e slogan tra cui quello: ‘Free Novak‘.
Il gruppo ha atteso fuori dal Tribunale il verdetto dell’udienza facendo esplodere la propria gioia una volta conosciuta la decisione del giudice Anthony Kelly.
I sostenitori di Djokovic, in maggioranza membri della comunità serba presente nel Paese, hanno mostrato bandiere della Serbia e dell’Australia e si sono, poi, riuniti davanti agli uffici degli avvocati del tennista a Melbourne dove i legali stanno valutando l’evolversi della situazione.
I riflettori sono ora puntati sulla decisione del governo australiano che sembra non volersi adeguare al verdetto dei giudici.