Il torci-Colle. Salvini: «La Lega farà una proposta convincente». Forza Italia: «C’è già, è Berlusconi»

17 Gen 2022 20:47 - di Michele Pezza
Salvini

«La Lega farà una proposta che penso potrà essere convincente per tanti, se non per tutti». Solo le prossime ore ci diranno se in quel «tutti» Matteo Salvini ha annoverato anche Silvio Berlusconi. Dubbio più lecito, dal momento che l’annuncio appena riportato somiglia maledettamente a quel “piano B” tanto auspicato dallo stesso Salvini e da Giorgia Meloni quanto esecrato dal Cavaliere. Non stupisce perciò che le parole del leader leghista abbiano ricevuto dall’alleato un altolà travestito da avallo. «Le dichiarazioni di Salvini – hanno fatto trapelare fonti forziste – sono in linea con gli impegni presi e l’accordo raggiunto alla riunione dei leader del centrodestra di venerdì scorso».

Tensioni in vista del prossimo vertice

In quella sede, infatti, un’intesa fu raggiunta. Si stabilì che «il centrodestra affronterà l’elezione del presidente della Repubblica – come tutti i prossimi appuntamenti elettorali – unito e saprà esprimere un candidato all’altezza». Candidato che corrisponde «al profilo del presidente Berlusconi». Quindi la blindatura dell’intesa emersa allo scorso vertice: «Ogni tentativo di creare polemiche o contrapposizioni fittizie, utili solo agli avversari politici, sarà dunque respinto». Che succede, dunque? Niente di irreparabile, almeno finora. A differenza di Berlusconi, già proiettato al quarto scrutinio (quando di voti ne basteranno 505), Salvini si preoccupa anche dei precedenti tre.

Fonti leghiste: «Salvini rispetterà gli accordi»

Il leader leghista teme infatti che se il centrodestra vi arriva con Berlusconi che non ha ancora sciolto la riserva, sia questi poi il king maker del futuro presidente. Le carte, invece, vuol essere lui a darle. È il motivo per cui spera che il Cavaliere dica “” o “no” alla candidatura prima del primo voto. Che poi, è la richiesta contenuta nella mail di Verdini. Il nodo della tempistica si dovrebbe sciogliere mercoledì o giovedì prossimo, in occasione del prossimo vertice di Villa Grande. In quella sede si capirà se l’annunciata proposta riguarderà il patto di legislatura con un Draghi-bis formato dai leader o un nuovo percorso per il Quirinale. A confermare la tensione strisciante, tuttavia, anche le fonti leghiste intervenute in serata per respingere quelle che hanno bollato come «malevole letture» delle parole di Salvini.

 

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