Kazakistan, più di 40 morti e oltre 4400 arresti. L’oppositore Ablyazov: «Ormai è una rivoluzione»
È impressionante il bilancio della rivolta nel Kazakistan: 4400 le persone arrestate, tra cui – con l’accusa di alto tradimento – l’ex capo del Knb ed ex premier Karim Massimov, e 40 i morti. A renderlo noto, l’emittente di Stato Khabar 24 citando dati ufficiali. Tra le vittime si conterebbero anche 18 agenti di sicurezza. Ad Almaty, invece, sarebbe rimasta uccisa una ragazza di 15 anni. Un esito persino scontato, purtroppo, dopo l’ordine impartito ieri alle forze di sicurezza di sparare contro i manifestanti senza preavviso. La situazione in Kazakistan è costantemente monitorata anche dalla Russia.
Tokayev e Putin in costante contatto
Anche in queste ore, rende noto il Cremlino, in un «lungo colloquio telefonico» il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev ha aggiornato «nei dettagli» Putin «sottolineando che la situazione sta evolvendo verso la stabilizzazione». La Russia, come si sa, è impegnata con propri uomini e propri mezzi nella repressione delle proteste. In proposito, la nota del Cremlino sottolinea che i due presidenti hanno deciso di restare in «contatto costante» e di tenere nei prossimi giorni una video conferenza della Csto, l’alleanza militare che sta aiutando il regime kazako. Tokayef, intanto, ha incassato anche la solidarietà dell’ex-padre padrone Nursultan Nazarbayev, che le prime notizie avevano dato in fuga dal Paese.
La Germania sospende l’esportazione delle armi al Kazakistan
«Si trova nella capitale Nur-Sultan ed è in contatto con Tokayev», ha tuittato il suo portavoce Aidos Ukibay. L’epicentro degli scontri è Almaty. Almeno così sostiene l’ex ministro ed ex banchiere Mukhtar Ablyazov. Da quattro anni è il capo dell’opposizione in esilio, a Parigi. In un’intervista al Corriere della Sera, parla di «centinaia di morti». Ma, ha aggiunto, «esistono anche le città dell’Ovest, dove la gente si rifiuta d’abbandonare le piazze e ora i poliziotti si rifiutano di sparare. Ormai – ha concluso – è una vera rivoluzione». Sul fronte internazionale, intanto, la Germania ha sospeso l’esportazione di armi in Kazakistan, mentre il Dipartimento di Stato Usa ha autorizzato il personale non essenziale del proprio Consolato e i loro familiari a lasciare il Paese.