La Boldrini trova un’altra occasione per attaccare. È sdegnata: «Espongono la Casellati inutilmente»
Il centrodestra è irresponsabile. Anche nella partita del Colle, Matteo Salvini e Giorgia Meloni rappresentano il maggiore pericolo per la democrazia. Parola di Laura Boldrini. L’ex presidente della Camera non smentisce la sua vocazione barricadera e l’ossessione per l’incubo populista e sovranista. Neppure la seconda carica dello Stato va bene come successore di Mattarella, se è proposta dal centrodestra. La Boldrini boccia sdegnata la proposta messa in campo da Lega, FdI e Forza Italia, che candida e vota la presidente del Senato Elisabetta Casellati.
La femminista Boldrini attacca Salvini e boccia la Casellati
“Trovo assurdo che Salvini si ostini a fare il nome della presidente Casellati. Pur sapendo di non avere i numeri, tra l’altro esponendola. Anche perché non è proprio la cosa migliore trattandosi della seconda carica dello Stato”. Così l’ex terza carica dello Stato, portabandiera della parità di genere e agguerrita femminista, pur di attaccare il leader leghista, fa fuori la candidatura della Casellati. Donna dal profilo senza macchia e un curriculum di tutto rispetto, certo. Ma in questo caso la crociata contro il potere maschile non funziona. La Boldrini, che ha fatto dell’inclusione la sua bandiera, di fronte agli avversari non riesce a superare la tentazione del muro contro muro ideologico. Insomma, il centrodestra è un pericolo per la democrazia, le sue proposte sono irricevibili per definizione.
L’ex presidente della Camera accusa il leader leghista di esporre una donna
“E’ una scelta impropria da parte di Salvini, perché se già sa di non avere i numeri per eleggerla. Diventa molto poco gradevole continuare a farlo. Ma lui continua come se fosse una giostra”. Incalza la Boldrini accusando il leader leghista di “giocare con le istituzioni”. Insomma se il fronte anti-progressista sponsorizza personaggi della propria area si teme la deriva plebiscitaria. Se schiera una donna, super partes, che ha tutte le carte in regola per una scelta trasversale, che accomuni tutte le forze politiche, è una forzatura, un attacco alle istituzioni. L’ex presidente della Camera poi ricorda che la matematica non è un’opinione. Verissimo. Ma non dice che la proposta del centrodestra diventa una missione impossibile per il veto incomprensibile del Pd e del centrosinistra. Salvini, Meloni e Berlusconi non hanno i numeri perché il centrosinistra si arrocca continuando a fare melina.