La nuova profezia di Bill Gates: “Arriveranno nuove pandemie molto più letali del Covid”
“Se qualcosa ucciderà più di 10 milioni di persone nei prossimi decenni non sarà una guerra, ma un virus”. Arriva la nuova profezia di Bill Gates, dopo le frasi del 2018 che “prevedevano” il coronavirus. Il fondatore di Microsoft, come riporta il Financial Times, ha messo in guardia su possibili pandemie peggiori del Covid e ha invitato i governi a contribuire con miliardi di dollari alla preparazione per una prossima epidemia.
Il fondatore di Microsoft con la fondazione Bill & Melinda Gates è impegnato da anni sulla sensibilizzazione dei governi su un campo fino a due anni fa sottovalutato: la lotta alle pandemie. Gates annunciato con la britannica Wellcome Trust, un’ulteriore donazione di 300 milioni di dollari alla Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (Cepi). La stessa CEPI sta cercando di raccogliere ora 3,5 miliardi di dollari da destinare a ricerche mirate a ridurre il tempo necessario per sviluppare un nuovo vaccino. A soli 100 giorni in caso di comparsa di un nuovo virus letale. Uno sforzo enorme per prepararsi a una futura pandemia. Una strategia che, secondo Gates, potrebbe anche essere utile per affrontare i problemi sanitari già esistenti.
Il filantropo americano ha affermato che mentre le varianti Omicron e Delta del coronavirus si sono dimostrati alcuni dei virus più trasmissivi mai visti. Il mondo potrebbe infatti dover affrontare un agente patogeno in grado di causare un tasso molto più elevato di decessi o malattie gravi.
La profezia di Bill Gates del 2018
In un’intervista al Washington Post, Gates pronunciava una vera e propria profezia, parlando di un virus come la Spagnola in arrivo (presumibilmente) dall’Asia. «Se qualcuno dicesse ai governanti mondiali che sono in costruzione armi che potrebbero uccidere 30 milioni di persone ci sarebbe un senso di urgenza nel prepararsi per la minaccia – ha affermato Gates, citato dal Washington Post – In caso di pericolo biologico invece questo senso d’urgenza non c’è. Il mondo deve prepararsi a questa eventualità come si prepara per la guerra». Col senno di poi, è una profezia che ha evocato qualcosa di molto simile al coronavirus.