Lampedusa, hotspot al collasso: 418 imbarcati sulla nave quarantena. Geo Barents senza porto
Ondata di sbarchi a Lampedusa. Nelle ultime 24 ore si è assistito a un vero e proprio assalto all’isola più grande delle Pelagie. La tregua è durata solo un paio di settimane. Già da giorni sono ripresi gli approdi. L’altro ieri si è registrato anche un nuovo maxi sbarco: 305 persone. Un barcone sovraccarico è stata intercettato dagli uomini della Capitaneria di porto. A una ventina di miglia dalle coste. Nonostante le condizioni meteo sfavorevoli.
Lampedusa, hotspot al collasso
Come sempre è stata avviata la macchina dei trasferimenti per alleggerire la pressione sull’hotspot ormai al collasso. Ieri 418 ospiti del centro di contrada Imbriacola sono stati imbarcati sulla nave quarantena. A disporre ln trasferimento sull’imbarcazione quarantena la Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale.
Trasferiti 418 immigrati sulla nave quarantena
Intanto altri 25 migranti di origine subsahariana, tra cui una donna, sono sbarcati ieri sera. Viaggiavano su una carretta del mare di circa 5 metri. Intercettata a 12 miglia dalle coste dell’isola dai Finanzieri. Dopo un primo triage sanitario sono stati condotti nell’hotspot di contrada Imbriacola, dove si trovano attualmente 365 immigrati.
Sbarcati da Louise Michel e Mare Jonio
Proprio sulla più grande delle Pelagie, infatti, era stato autorizzato lo sbarco anche dei 58 naufraghi soccorsi dalla Louise Michel. E di 142 dei sopravvissuti a bordo della Mare Jonio. Restano, invece, ancora in mare i 439 migranti soccorsi dallo scorso 19 gennaio da Geo Barents. Uno su quattro è un minore. “Le autorità maltesi si stanno solo lavando le mani. Ed eludendo le proprie responsabilità. Tutte le nostre richieste a Malta per un porto per sbarcare in sicurezza sono state ignorate. O respinte”, denuncia l’ong.
La Geo Barents chiede un porto sicuro
Continua a chiedere un porto sicuro la Geo Barents. La nave di Medici senza frontiere con a bordo 439 migranti soccorsi in 6 diverse operazioni nel Mediterraneo “Malta ha ignorato o negato le richieste”, dice Riccardo Gatti, capo della squadra di ricerca e soccorso. “Le persone sono stremate. Stiamo trattando ferite provocate dalle torture in Libia. E casi di malnutrizione. Abbiamo bisogno di un porto sicuro”. Alarm Phone, intanto, continua a ricevere richieste di aiuto.
Il sindaco Martello chiede risposte al governo
In questo scenario, il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, continua a chiedere interventi concreti da parte del governo. «Un Paese serio non può pensare di affrontare il fenomeno migratorio quando c’è bel tempo. Né di gestire l’arrivo dei migranti con la logica dell’emergenza quotidiana. La realtà è che manca la volontà politica“.