Le votazioni: comincia la senatrice a vita Cattaneo. Attese le schede burla che premiarono Cetto e il conte Mascetti
Il rito dell’elezione del presidente della Repubblica comincerà domani alle 15 con i senatori a vita, i primi a mettere la scheda nell’urna. Si comincia con la scienziata Elena Cattaneo. E poi Mario Monti, Giorgio Napolitano, Renzo Piano, Carlo Rubbia, Liliana Segre. Quindi voteranno gli altri senatori. Poi i deputati e per i ultimi i delegati regionali.
Si vota per gruppi di 50 grandi elettori
Le votazioni vengano organizzate per gruppi di 50. I deputati da Acunzo a Berti, per esempio, voteranno tra le 16.41 e le 16.53. In tutto 1009 Grandi elettori: 951 parlamentari e 58 delegati regionali, tre per ogni Regioni tranne che per la Valle d’Aosta che ne esprime uno solo.
Nelle prime tre votazioni maggioranza di 673
Alla vigilia del voto per il Quirinale tutti i partiti – sottolinea Repubblica – tengono soprattutto sul tavolo il pallottoliere. Nelle prime tre votazioni la maggioranza di due terzi è di 673 voti, dalla quarta di 505. Nessuno schieramento la raggiunge da solo.
I conti danno in vantaggio il centrodestra con 457 grandi elettori
Da segnalare che Forza Italia ha appena acquisito due senatori: Gelsomina Vono che ha lasciato Italia Viva e Saverio De Bonis che proviene dal gruppo Misto.
I conti, spiega ancora Repubblica, “danno in vantaggio il centrodestra che raccoglie 139 Grandi elettori di Forza Italia (79 deputati, 52 senatori, 8 delegati regionali), 212 della Lega (133 deputati,64 senatori e 15 delegati regionali includendo il sardo Solinas), 64 di Fratelli d’Italia (37 deputati, 21 senatori e 6 delegati) più 2 Udc, 5 del partito di Lupi, 32 di Coraggio Italia di Toti e Brugnaro. A questi si aggiungono tre ex forzisti Claudio Pedrazzini, Stefano Benigni e Giusi Bartolozzi. Il centrodestra è convinto di potere contare su 457 Grandi elettori. Sull’altro fronte del centrosinistra i numeri hanno l’incognita dei renziani. Saranno battitori liberi o alla fine si muoveranno di concerto con Pd, 5Stelle e Leu? “.
Sulla prima votazione incombe il voto burla
Sulla prima votazione incombe il voto burla. L’ultima volta furono votati anche Totti e Sofia Loren. Nel 2013 Rocco Siffredi ottenne bei suffragi. E pure Giovanni Trapattoni. Il voto burla ha coinvolto anche il cinema e lo spettacolo: nel 2013 è stato votato infatti il conte Mascetti, così come il professor Sassaroli, suo ‘sodale di zingarate’ in ‘Amici Miei’, passando per Fiorello, Lino Banfi e Giancarlo Magalli. Fino a Cetto La Qualunque, storico personaggio di Antonio Albanese.