Letta getta benzina sul fuoco: «La Casellati? Operazione incomprensibile, così salta tutto»
“Casellati? Operazione assurda e incomprensibile, mai vista in storia voto Colle”. Così parlò Enrico Letta. Altro che dialogo, altro che conclave a pane e acqua, altro che ponderazione delle parole e animi calmi: dal Partito democratico continuano ad arrivare veti e minacce politiche. Il motivo? Le mosse del centrodestra non vengono considerate accettabili nella gestione della partita per il Quirinale. La rosa non va bene e non va bene neanche l’ipotesi della seconda carica dello stato che potrebbe farsi largo nelle prossime votazioni. Il Pd di Letta passa alle minacce. Il nome della presidente del Senato trova sugli scudi il leader dem: “Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto”, ha scritto su Twitter.
Faccia a faccia Letta-Renzi
Se stamattina i quotidiani mainstream già gettavano ombre sul suo nome e sul suo passato politico, al termine della terza votazione sul Colle Letta pronuncia frasi minacciose. Non è ancora stato fissato il vertice con il centrodestra chiesto da Pd, M5S e Leu. Il famoso “conclave” in cui riunire tutte le forze politiche, al quale il centrodestra è orientato a non partecipare. Enrico Letta ha passato le ultime ore al palazzo dei gruppi a Montecitorio. Contatti a tutto campo per il segretario dem. “Si stanno sentendo con il centrodestra per cercare di mettere in piedi il ‘conclave’…”, dice un capogruppo di sinistra in Transatlantico. C’è stato, intanto, un nuovo faccia a faccia tra Letta e Matteo Renzi con cui i rapporti, ribadiscono più fonti, continuano ad essere più che buoni in questa fase. “Un colloquio per concordare i prossimi passi”, fanno sapere dal Nazareno.
I dilemmi del Pd: Conte? “Non è chiaro cosa voglia fare…”
“Il segretario dem ha confermato che il Pd è contrario ad una candidatura di parte che spacchi la maggioranza. E che farà il possibile per bloccarla”. Perché a questo punto della giornata ancora non è chiaro se Matteo Salvini intenda o meno forzare domani alla quarta votazione, quando il quorum scenderà a 505. E le parole di Letta, l’insistenza sul no al candidato di parte, fanno intendere che l’ipotesi è ancora in campo. Dice un big Pd: “Se Salvini abbia intenzione di forzare o meno ancora non lo abbiamo chiaro. Quello che è certo è che se si va a una prova muscolare, la maggioranza di governo sarà messa a durissima prova”. E Conte? “Anche in quel caso non ci è ancora del tutto chiaro cosa intenda fare….”.
Letta convoca i grandi elettori Pd alle 21
Letta ha convocato i grandi elettori Pd solo alle 21 di stasera. Serviranno tutte le ore a disposizione per avere gli elementi per arrivare all’assemblea e decidere come comportarsi alla quarta votazione. L’incontro servirà comunque a fare il punto sulle prossime strategie. Se domani, con quota 505, ci sarà un nome del centrodestra, il fronte progressista potrebbe decidere di andare su un proprio candidato alternativo. Anche aquesto si sta lavorando in queste ore, un nome da concordare con gli alleati M5S e Leu. Resta, però, sempre possibile che i dem (e tutto il centrosinistra) decida di restare sulla scheda bianca. Entrambe le ipotesi hanno, all’interno del Pd, i proprio sponsor tra i Big dem.