L’omelia no vax scatena le proteste in chiesa: nel Pavese bufera sul parroco anti vaccini
Ha suscitato un putiferio, a Casorate Primo, nel Pavese, la predica di fine anno del parroco don Tarcisio Colombo. Il prete, infatti, secondo quanto riferito dai fedeli, avrebbe pronunciato una omelia “no vax”, scagliandosi contro i vaccini e le politiche del governo. Il caso, oltre che sulle cronache, è rimbalzato in vicariato e fino all’arcidiocesi di Milano, tra dissociazioni e promesse di approfondimento.
L’omelia no vax scatena le proteste in chiesa
Secondo quanto riferito dalle cronache locali, il parroco, già finito al centro di alcune polemiche quando definì Greta Thunberg un «modello pericoloso per i giovani», nel corso della messa pomeridiana del 31 avrebbe usato toni così apertamente no vax da spingere diversi fedeli ad andarsene e altri a protestare anche verbalmente durante la funzione. «È andato un po’ oltre. Ad un certo punto un signore si è messo a urlare: “Allora, fuori tutti, ma siamo ancora qui ad ascoltarlo?”», ha raccontato al Messaggero una fedele presente alla messa. «Rispettiamo le idee di tutti, ognuno può fare ciò che vuole, ma basta guardarsi intorno per vedere quello che succede. Un esempio ci deve essere, anche dal pulpito», ha lamentato poi un’altra testimone.
Il parroco si difende: «Ascoltare chi la pensa diversamente»
E mentre l’arcidiocesi di Milano, come riferito da La Provincia Pavese, si è dissociata e il vicariato si è messo in contatto col parroco per capire da lui cosa sia successo e quali siano stati i contenuti dell’omelia, il prete si è difeso sostenendo che «nella vita bisogna sapere ascoltare anche chi ha un’opinione diversa dalla propria». «Se in questa fase storica si dice qualcosa di diverso sulla pandemia rispetto al sentire comune si viene additati come “no vax”», ha aggiunto, rifiutandosi però di chiarire se sia vaccinato o meno. «A questa domanda – ha detto -rispondo solo ai medici, sulle questioni personali di salute non c’è bisogno di dare risposte a persone che non siano dottori».