Lotta continua (a restare impunita): slitta l’estradizione dalla Francia di Pietrostefani e degli altri terroristi
L’udienza di Giorgio Pietrostefani, l’ex militante di Lotta Continua, che si doveva svolgere oggi alla Corte di Appello di Parigi, è stata rinviata al 23 marzo prossimo per motivi di salute. Lo riferisce all’Adnkronos Irene Terrel, l’avvocata francese di sette dei dieci ex terroristi fermati in Francia. Pietrostefani, 79 anni, non sta bene ed è ricoverato. Si tratta di un altro rinvio. Il 29 settembre 2021 la Chambre de l’Instruction della Corte d’Appello di Parigi aveva rinviato l’udienza a gennaio 2022.
Pietrostefani è tra i fondatori di Lotta continua. Ha scontato solo una minima parte della pena, circa 2 anni. Nel 2000 si è rifugiato in Francia. Deve ancora scontare una pena di 14 anni 2 mesi e 11 giorni per il reato di omicidio del commissario Luigi Calabresi ucciso a Milano il 17 maggio 1972.
Per gli altri ex terroristi italiani che erano stati arrestati ad aprile 2021 la prossima udienza è in programma il 12 gennaio alla Corte di Appello di Parigi. A fine settembre 2021, infatti, la Corte aveva rigettato la questione di legittimità costituzionale avanzata dalle difese ma aveva chiesto all’Italia un ulteriore complemento di informazioni sulle domande di estradizione che sarà esaminato proprio nel corso di quell’udienza.
A processo in Francia dieci (ex) terroristi rossi
Oltre a Pietrostefani gli altri ex terroristi italiani interessati dalla procedura di estradizione sono l’ex militante dei Proletari armati Luca Bergamin, l’ex Br, Giovanni Alimonti, l’ex militante di Autonomia Operaia, Raffaele Ventura, l’ex militante delle Brigate Rosse, Roberta Cappelli, l’ex brigatista Marina Petrella, l’ex membro dell’organizzazione dei Nuclei armati contropotere territoriale Narciso Manenti, l’ex militante delle Br Sergio Tornaghi, l’ex brigatista Enzo Calvitti e l’ex brigatista e Maurizio Di Marzio che era fuggito all’operazione ‘Ombre rosse’ alla fine di aprile e che è stato arrestato a Parigi a luglio.
Chi è Giorgio Pietrostefani
Figlio di Stanislao Pietrostefani, prefetto di Arezzo, aderisce negli anni ’60 al movimento studentesco per poi fondare con Adriano Sofri Lotta Continua, nel quale è capo del famigerato servizio d’ordine. Laureato in architettura, dopo la fine del periodo degli anni di piombo, abbandona l’ideologia marxista e si ricicla (come tanti duri e puri di Lc) nel più borghese dei ruoli: dirigente d’azienda alle Officine Meccaniche Reggiane fino al 1988, quando viene arrestato la prima volta. Cndannato a 22 anni di carcere come mandante dell’omicidio Calabresi, ha scontato solo due anni di pena per poi fuggire in Francia, da dove non è mai stato estradato.
(Foto Ansa, Giorgio Pietrostefani all’ultima udienza processuale a Parigi)