Mattarella: evitate pellegrinaggi al Colle. Riceve i capigruppo e chiude la porta a Letta, Conte e Salvini
Alla fine di una settimana di tentativi andati tutti rigorosamente a vuoto, la maggioranza ha raggiunto l’intesa sul Mattarella bis. E il Presidente uscente ha dato la sua disponibilità ai capigruppo dei partiti saliti al Colle. Dopo una corsa affannosa e inconcludente, tra veti incrociati sui nomi e fumate puntualmente nere, i partiti in disaccordo su proposte e contro-offerte hanno convenuto sul ritorno al passato. Una conclusione che rende vani tutti i tentativi di elezione di un nuovo Capo dello Stato e che induce a una rilettura diversa dei giorni appena trascorsi. Una soluzione su cui, Giorgia Meloni dissociandosi ancora una volta dall’operato della maggioranza di governo, su Twitter ha amaramente commentato: «Salvini propone di andare tutti a pregare Mattarella di fare un altro mandato da Presidente della Repubblica. Non voglio crederci»… E con La Russa che avverte: «Noi voteremo un nome della rosa proposta». Mentre Berlusconi, d’accordo sulla rielezione dichiara: «Solo lui garantisce l’unità»…
Mattarella ha dato la sua disponibilità ai capigruppo dei partiti saliti al Colle
Dunque, come noto la settima elezione è culminata nell’ennesima fumata nera: 387 i voti ottenuti da Sergio Mattarella. A Carlo Nordio, candidato da FdI, sono andati 64 voti. Mentre il pm Nino Di Matteo ne ha incassati 40. Dieci voti sono andati a Casini. 8 a Belloni. 6 a Manconi. 4 alla Cartabia. 2 a Draghi. 2 a Emilio Scalzo. E con 60 schede bianche, 4 nulle. 9 voti dispersi. E 976 presenti (gli astenuti 380). E serve una nuova votazione: quella in corso (mentre scriviamo ndr). L’ottava, cominciata intorno alle 16.30. Quella che confermerà, come Napolitano prima, il secondo mandato di Sergio Mattarella.
Mattarella ai leader di partito: evitate passerelle al Colle. Parlate con Draghi e lui mi riferirà
E a proposito del precedente di Napolitano, stando a un retroscena segnalato da più fonti, il presidente uscente – e di cui è imminente la seconda elezione – avrebbe esortato i leader di partito a evitare la passerella di segretari piangenti – come nel caso di Napolitano nel 2013–. Suggerendo semplicemente: «Parlate con Draghi e Draghi poi parla con me». Insomma, il presidente Mattarella ha detto chiaramente che non intendeva ricevere i leader politici in pellegrinaggio al Quirinale. Ha incontrato i capigruppo: ma porte chiuse a Enrico Letta, Matteo Salvini e Giuseppe Conte. Niente processione di segretari come all’epoca del bis di Napolitano. Niente vertici di partito questuanti e in vena di suppliche. Questa settimana di leader allo sbaraglio e di tentativi andati a vuoto è stata già abbastanza da sopportare…
La fine dello stallo stigmatizzata dall’incontro tra il presidente e Draghi
Una settimana a dir poco convulsa, che dovrebbe chiudersi ufficialmente entro le 20 di oggi, con la fatidica fumata bianca. Non a caso, come riferisce l’Agi, «stasera si chiude», avrebbe confidato Renzi ai suoi parlamentari. Dunque, salvo nuovi colpi di scena e sterzate dell’ultimo minuto, pane quotidiano di questi ultimi giorni, l’ottavo scrutinio (cominciato alle 16,30, dopo la sanificazione dell’Aula), potrebbe essere quello decisivo. Quello che mette fine a uno stallo superato, riferisce sempre l’Agi, «con un incontro di 40 minuti tra il Capo dello Stato e il premier al Colle». Con «il vertice della maggioranza e il via libera alla riconferma». E culminato negli annunci e nelle dichiarazioni delle scorse ore. Come quella di Salvini: «Gli italiani non meritano altri giorni di confusione». Di Berlusconi: «L’unità è un dovere». E infine con l’anticipazione di Renzi: «Con Mattarella-Draghi il Paese è in sicurezza»…