Migranti, in 280 a Lampedusa: trovati 7 cadaveri. Il sindaco: «Lasciati soli da governo e Ue»
Ancora sbarchi a Lampedusa: un’emergenza senza fine che continua a essere ignorata dal governo. Intorno alle 3.30 le motovedette della Capitaneria di porto hanno condotto al molo Favaloro 280 migranti di varie nazionalità. Sarebbero partiti da Abu Kammash, in Libia. Insieme a loro anche sette cadaveri, tutti uomini, di presunta origine bengalese. Secondo le prime informazioni, tre sono stati trovati senza vita a bordo del barcone intercettato a circa 24 miglia a sud dalle coste dell’isola dai militari della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto.
Sbarchi a Lampedusa, aperta un’inchiesta
Altri quattro, invece, apparsi ai soccorritori già in condizioni disperate, sono morti prima di arrivare sull’isola a bordo delle unità della Guardia costiera. Secondo una prima ipotesi sarebbero morti per ipotermia. Dopo il trasbordo dei migranti, l’imbarcazione su cui viaggiavano è stata lasciata alla deriva. Come riporta l’Adnkronos, la Procura di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio, ha aperto un’inchiesta sul tragico sbarco. Al momento l’inchiesta è a carico di ignoti. Ma se i magistrati dovessero identificare gli scafisti o gli organizzatori del viaggio verrà contestato a loro “come conseguenza di altro reato”.
Il sindaco: «Governo e Ue hanno dimenticato Lampedusa»
Duro j’accuse del sindaco Totò Martello contro il governo e l’Ue: «Ancora una tragedia, ancora una volta piangiamo vittime innocenti. Qui continuiamo a fare la nostra parte tra mille difficoltà, nonostante il governo italiano e l’Europa sembrino aver dimenticato Lampedusa e i lampedusani. Ma non possiamo andare avanti da soli ancora per molto».
«Manca la volontà politica»
Non è la prima volta che il sindaco protesta. Nei giorni scorsi dopo la nuova ondata di approdi, sentito dall’Adnkronos, aveva attaccato: «Un Paese serio non può pensare di affrontare il fenomeno migratorio quando c’è bel tempo, né di gestire l’arrivo dei migranti con la logica dell’emergenza quotidiana. La realtà è che manca la volontà politica».