Migranti, ripresi i maxi-sbarchi a Lampedusa: 305 approdano, 208 in attesa che la Lamorgese batta un colpo
Sono ripresi gli sbarchi a Lampedusa. Dopo un periodo di tregua dovuto a condizioni meteo avverse, Lampedusa torna ad aprire il porto. La macchina dell’accoglienza riparte con le stesse difficoltà di sempre, messa in moto nella notte per il maxi sbarco avvenuto intorno all’una al molo Favaloro, dove sono giunte due motovedette della Capitaneria di porto con a bordo rispettivamente 164 e 141 migranti di varie nazionalità. Tra loro anche 17 donne e 6 minori. Erano stati intercettati diverse ore prima a circa 17 miglia a sud dell’isola a bordo di imbarcazioni lasciate alla deriva.
Migranti, maxi sbarco nella notte a Lampedusa: arrivano in 305
Anche per loro, dopo un primo triage sanitario, gli operatori preposti a approdo e accoglienza hanno disposto il trasferimento nell’hotspot di contrada Imbriacola, tornato di nuovo sovraffollato. Nella struttura, a fronte di una capienza di 250 posti, si trovano attualmente 570 persone. In poco più di 24 ore, infatti, sulla più grande delle Pelagie, dopo settimane di tregua, sono sbarcati oltre 500 migranti. E non è tutto. Dopo i 305 migranti arrivati con le due imbarcazioni di fortuna lasciate alla deriva, a bordo della Mare Jonio ce ne sono 208 soccorsi nelle ultime ore in due diverse operazioni nel Mediterraneo centrale. Centinaia di persone che attendono in mare l’assegnazione di un porto sicuro. Che dovranno essere visitati e curati: Mediterranea Saving Humans ha spiegato che, in fuga dalla Libia, gli ultimi arrivati nella più grande delle Pelagie portano sul corpo «i segni della detenzione» nei campi libici. E hanno affrontato l’esperienza del naufragio.
A bordo della Mare Jonio ce ne sono 208 soccorsi nelle ultime ore
Dunque, da ieri pomeriggio la nave umanitaria è ancorata davanti al porto di Lampedusa, pronta a sbarcare il suo “carico di vite umane” appena possibile. Migranti che andranno ad aggiungersi ai 305 che gli uomini della Capitaneria di porto hanno intercettato e fatto sbarcare nella notte a Lampedusa dove, su uno dei barconi rintracciati da Guardia di finanza e Guardia costiera, i soccorritori hanno trovato anche il cadavere di un uomo. Restano in attesa di un porto di sbarco pure i 296 sopravvissuti a bordo di Geo Barents, che in poche ore ha condotto tre diverse operazioni di soccorso. Gli ultimi 100 migranti erano a bordo di un barcone sovraffollato e instabile. «La maggior parte proviene dal Pakistan», spiegano da Msf. Tutti sono in cattive condizioni di salute.
L’Italia in ostaggio delle Ong: il ministro Lamorgese continua a tacere
Anche l’Italia non naviga in buone acque: praticamente in ostaggio delle Ong, ancora una volta siamo soli a gestire una situazione emergenziale che si ripropone a ritmo incalzante. Con arrivi di massa ripresi a ritmo sostenuto e redistribuzione dei migranti in diversi Paesi Ue inesistente. Con Malta che ignora i segnali e gli sos delle navi che chiedono soccorso e approdo. L’Europa che fa spallucce. Mentre il premier Draghi striglia i nostri partner che fingono di non sentire, e continua a delegare decisioni e gestione ordinarie dei flussi e degli arrivi a un ministro dell’Interno che, ancora una volta, prima tace. Poi acconsente. Nel frattempo, «la nave Mare Jonio è ancorata davanti al porto di Lampedusa. Pronta ad attraccare appena possibile», incalza da Facebook l’equipaggio di Mediterranea Saving Humans…