Milano fuori controllo, gli studenti denunciano aggressioni e la Bocconi è “costretta” a scortarli
Non si arrestano le aggressioni a Milano. Dopo il caso di piazza Duomo ora emergono altre aree della città bollate come pericolose. Osservato speciale parco Ravizza. A lanciare l’allarme sono stati gli studenti della Bocconi. Gli universitari hanno più volte denunciato aggressioni e mancanza di sicurezza nel parco Ravizza, una zona di passaggio per poter raggiungere gli alloggi. Ma dall’amministrazione Sala non hanno ricevuto nessuna risposta.
Attivato un servizio di accompagnamento
Come riporta MilanoToday.it, è stato attivato un servizio di accompagnamento a piedi dall’università alle residenze universitarie e viceversa per gli studenti e le studentesse, con appuntamento ogni mezz’ora alle panchine che si trovano lungo il percorso. L’ateneo lo ha attivato su richiesta del gruppo studentesco B.Lab-Unilab Network. «Nonostante le segnalazioni e le denunce di questi episodi, anche di recente, non sono arrivate risposte efficaci dal Comune di Milano, per cui abbiamo chiesto all’ateneo di intervenire e per fortuna ci è venuto incontro», ha detto al quotidiano il capogruppo di B.Lab-Unilab Network Aldo Marcello Corigliano.
Mascaretti (FdI): «L’elenco di luoghi pericolosi a Milano è lunghissimo»
«Il caso dell’Università Bocconi – dice Andrea Mascaretti, consigliere comunale di Fratelli d’Italia Mascaretti – che ha dovuto istituire il servizio di accompagnamento per garantire la sicurezza dei suoi studenti è solo l’ultimo punto in un elenco lunghissimo di luoghi pericolosi a Milano. Sia ben chiaro, non sono pericolosi per tutti. Per chi ha l’auto con l’autista e magari la scorta non lo sono, ma sono pericolosi per tutti gli altri, per i normali cittadini lo sono».
«La sinistra ha fallito»
«Questi casi eclatanti – spiega – sono la cartina tornasole della politica inadeguata della sinistra milanese che si è disinteressata completamente della sicurezza. A farne le spese come a solito i cittadini, soprattutto i più fragili e i più deboli. L’ultima follia è quella del piano del Comune per mandare le donne a piedi di notte per la città, nelle zone più pericolose. Tra pochi anni a Milano i cittadini e le cittadine dovranno andare a piedi o in bicicletta, sia di giorno che di notte, sia in centro che nelle periferie più pericolose. La scelta infelice della giunta milanese – conclude – espone soprattutto le donne e impedisce loro di rientrare a casa con la propria automobile di notte, magari dopo un turno di lavoro, come capita a medici e infermiere, a ristoratrici e cassiere dei cinema e dei teatri».
Milano, Sardone (Lega): «Il Comune incapace nel trovare soluzioni»
In campo anche Silvia Sardone, consigliere comunale della Lega. «La denuncia degli universitari della Bocconi sull’insicurezza del parco Ravizza – ha scritto su Fb – è significativa dell’incapacità del Comune di Milano nel trovare soluzioni concrete a problemi reali. Solo a Milano, capitale del crimine in ogni classifica sui reati, un’università può essere costretta a scortare a casa gli studenti».
La replica della Bocconi
Come riporta ilfatto.it scende in campo l’ateneo milanese: «Il servizio ha l’obiettivo di supportare gli studenti che frequentano l’università e la sua biblioteca in orari serali e che vuole favorire la socializzazione e la conoscenza del territorio e diffondere la cultura della mobilità sostenibile». «Nell’ambito delle attività per l’accoglienza, il benessere e il supporto agli studenti potenziate durante tutta la pandemia, la Bocconi ha avviato, in occasione della sessione di esami invernale, un servizio sperimentale di pedibus da e per le residenze universitarie che si trovano al di fuori del Campus» conclude quindi l’università privata.