Montanari, che figuraccia lo sproloquio social sul discorso di Mattarella: portavoce del Presidente e web lo asfaltano
Quando si dice prendere lucciole per lanterne e pretendere anche di averci visto giusto. Più o meno è come potremmo riassumere lo sgradevole tweet postato con furore polemico (a tutti i costi) da Tomaso Montanari, noto alle cronache per i vari deliri dettati da un’ossessione compulsiva a sbertucciare e delegittimare qualsivoglia dichiarazione o situazione, tanto per ridurre tutto in farsa. Una tendenza alla rivisitazione in chiave sinistrorsa, quella del “magnifico” rettore dell’Università per Stranieri di Siena, che oggi ha indotto lo storico dell’arte a vergare l’ultimo svarione, puntualmente divulgato via social: oggetto del contendere gli alberi dei Giardini del Quirinale. Quelli apparsi sullo sfondo di una finestra della Palazzina del Fuga, dalla quale il Capo dello Stato si è rivolto ieri sera agli italiani per il messaggio di fine anno. Lo spunto che ha dato a Montanari l’input di cinguettare: «La prevalenza della palma nell’iconografia presidenziale. Il ritorno del rimosso: la repubblica delle banane che siamo…».
Discorso di Mattarella, botta e risposta sui social tra Montanari e Grasso
Immediata la replica di Giovanni Grasso, portavoce del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il quale, dal proprio account privato – in cui si presenta come “giornalista, scrittore, montanaro”. E dunque, non già in veste di consigliere del Presidente della Repubblica per la stampa e la comunicazione – al livore talebano dell’accademico ha rintuzzato anche semplicemente in nome di sapienza botanica e buon gusto. Rispedendo al mittente assunto e caratteri dello sproloquio social. Così, assestando il colpo digitale che ufficializza la figuraccia del prof irriverente, Grasso scrive: «Il professore, anzi il magnifico rettore, si intende sicuramente di arte, ma poco di botanica. Il frutto della palma è il dattero, l’albero che produce le banane è il banano…».
Il portavoce del Presidente asfalta l’accademico in due battute (e con la botanica)
Come a dire anche che: quel messaggio subliminale che Montanari avrebbe intercettato – e velenosamente commentato con dubbio sarcasmo – in qualche inquadratura dalla finestra aperta alle spalle del capo dello Stato, lo ha visto e letto tra le righe solo lui. E magari qualche suo “compagno” di circostanza ne ha pure condiviso l’interpretazione. Ma per il resto del mondo è tutta fuffa e sterile ironia. Ah, ma cosa non si farebbe pur di mettersi al centro dell’attenzione… Persino attaccarsi alla rigogliosa flora quirinalesca per imbastirci su un florilegio di castronerie. Che, non a caso, scatena follower e fantasisti della rete che, a valanga, si scompisciano su quella cantonata “green” del professor Montanari.
Utenti scatenati umiliano l’incauto Montanari e stigmatizzano l’ultima “gaffe”
All’indirizzo del quale follower e utenti risentiti e scatenati, postano e condividono l’ultima gaffe dell’accademico. Così, tra chi commenta: «Prof mi delude, mi aspetto molto più da Lei. Questo è un commento di quart’ordine di un tifoso accecato dall’ideologia»… E chi, ancora più secco, sottolinea: «Infatti tu prendi lo stipendio grazie allo stato della repubblica delle banane». A chiudere con eleganza britannica il caso s’inserisce l’intervento di Antonio Polito, editorialista del Corriere della Sera. Il quale, chiosando magistralmente anche lui twitta: «Io però un po’ di datteri glieli manderei per l’anno nuovo…». O Montanari intravede qualcosa di loscamente simbolico anche nei datteri?