Omicron colpisce i neonati: 3 bimbi di neanche un mese e uno di nove ricoverati in terapia intensiva
La variante Omicron colpisce i neonati. Lo conferma, purtroppo, la notizia che arriva da Pescara, dove tre neonati positivi al Covid-19 sono attualmente ricoverati nella Terapia intensiva neonatale dell’ospedale della città. I tre piccoli pazienti hanno meno di un mese. Un caso che dimostra, come sottolinea la Asl, che «l’infezione da Sars-Cov-2 non riguarda unicamente la popolazione adulta e/o anziana, ma anche l’età pediatrica e neonatale. La variante Omicron ha determinato un aumento importante dei contagi e una categoria molto esposta alle infezioni è quella del tutto priva di immunizzazione, cioè i neonati». Una considerazione in nome della quale Susanna Di Valerio, direttore Uoc Terapia neonatale e neonatologia della Asl di Pescara, invita «tutti, ma soprattutto le donne in gravidanza e le neo mamme, ad aderire alla campagna vaccinale».
Pescara, 3 neonati in Terapia intensiva: mai nessun caso simile prima dall’inizio della pandemia
E ancora. «Dall’inizio della pandemia, mai abbiamo avuto neonati affetti da Covid-19 con necessità di ricovero: succede ora per la per la prima volta», spiega la dottoressa Di Valerio, illustrando la situazione del ricovero in questi giorni di tre bimbi, con meno di un mese, nella Terapia intensiva neonatale dell’ospedale di Pescara. Poi aggiunge: «Un primo bambino – spiega la dottoressa – aveva appena quattro-cinque giorni di vita. È nato con il coronavirus, un caso raro: la madre era negativa prima del parto, come risultava dal tampone, poi è diventata positiva. Lui è già stato dimesso».
La Omicron investe anche l’età pediatrica e neonatale: il caso di Pescara lo dimostra
«Gli altri due piccoli – aggiunge – hanno 24 e 27 giorni di vita. Sono arrivati qui, con i genitori positivi. Con difficoltà respiratorie e febbre. Li stiamo curando: sono sottoposti a terapia ventilatoria, uno di loro con alti flussi, tramite una cannula». E la coordinatrice infermieristica Lorella Di Pietro aggiunge orgogliosamente: «Il personale socio sanitario ed infermieristico si sta impegnando con spirito di sacrificio rinunciando anche a ferie e a momenti familiari. Tale impegno è ripagato indubbiamente dalla bontà dei risultati».
Insieme ai 3 neonati è arrivato a Pescara anche un bimbo di 9 mesi
«I piccini ricoverati – conclude la dottoressa Di Valerio – hanno meno di 30 giorni di vita. Fortunatamente, ad ora non necessitano di intubazione e speriamo vivamente che non sia necessario. I bimbi sono assistiti dal personale medico ed infermieristico con dedizione e professionalità. Il carico di lavoro, sicuramente eccezionale in questo momento storico, si aggiunge a quello routinario del Punto nascita e della Tin più grande della regione Abruzzo». Non solo. Insieme a loro, arrivato dalla provincia di Chieti e ricoverato in Rianimazione Covid, ma sempre all’ospedale di Pescara, c’è anche un bimbo di appena nove mesi.
«Ha una brutta polmonite interstiziale, una situazione difficile, ma in leggero miglioramento»
«Il piccolo di 9 mesi – spiega all’Adnkronos Giustino Parruti, direttore dell’Unità operativa complessa di Malattie infettive a Pescara – ha una brutta polmonite interstiziale. È sottoposto a terapia ventilatoria. Per fortuna finora non è stato necessario intubarlo. Ci siamo appoggiati al pediatrico Gaslini di Genova per curarlo, perché loro hanno più esperienza in quest’ambito. Si tratta di situazioni rare, che in Italia si possono contare sulle dita di una mano. Una situazione difficile, ma in leggero miglioramento».