Parlamento Ue, il nuovo presidente è la maltese Roberta Metsola: ecco chi è e chi l’ha votata
È la maltese Roberta Metsola, esponente del Ppe, la nuova presidente del Parlamento europeo. L’aula di Strasburgo, che come da regolamento ha votato a scrutinio segreto, l’ha eletta alla prima votazione, con 458 voti su 690. In corsa c’erano anche la svedese dei Verdi Alice Kuhnke, che ha raccolto 101 voti, e la spagnola della Sinistra Sira Rego, ferma a 57 voti. Le schede bianche e nulle sono state 74. Per Metsola ha votato anche il gruppo Ecr. Oggi è anche il giorno del suo compleanno: nata il 18 gennaio 1979, è, come ha ricordato il capogruppo del Ppe Manfred Weber, «la presidente più giovane della storia del Parlamento Europeo».
L’impegno per «unire le persone»
Se molti continueranno «a guardare alla nostra istituzione, altri continueranno a testarne i limiti. Dobbiamo combattere contro la narrativa antieuropea che prende piede così facilmente. Nazionalismo, autoritarismo sono false soluzioni che non offrono soluzioni», ha detto Metsola dopo l’elezione. Il suo compito, ha aggiunto, sarà di «unire le persone», proseguendo l’opera dei «padri fondatori, che ci hanno portato dalle ceneri dell’Olocausto alla pace e alla prosperità. Questo Parlamento conta. Quelli che tentano di distruggere l’Europa sappiano che questo Parlamento» è un’istituzione con cui dovranno fare i conti. Chiedendo il voto, aveva spiegato di voler proseguire l’impegno per il dialogo promosso da David Sassoli, aggiungendo che «il nostro deve essere un Parlamento che parla con forza, con potenza. Il mio impegno è che non fuggirò dalle decisioni difficili e sempre, sempre rappresenterò le posizioni del Parlamento. Sempre».
La «lotta per i diritti delle donne»
«Sono una donna, sono nata in una piccola isola del Mediterraneo. So – aveva aggiunto – che cosa significa essere il candidato sfavorito. So che cosa significa essere etichettati. Ma so anche quanto conta, per ogni ragazza che ci sta guardando oggi, per chiunque osi sognare. Sono qui per chiedere la vostra fiducia, per spingere l’Europa verso l’unione e, con il vostro aiuto, per far sì che le persone ci credano». «Ai diritti delle donne non si pensa mai abbastanza, la lotta per l’uguaglianza vera deve andare oltre le apparenze. Deve permeare tutto quello che facciamo. Sarò onorata – aveva concluso – di essere la presidente che conduce questa lotta».
Chi è Roberta Metsola
Metsola, il cui nome da nubile è Roberta Tedesco Triccas, è un’avvocato maltese del Partit Nazzjonalista, sposata con un finlandese, Ukko Metsola. Dopo gli studi all’Università di Malta ha frequentato il College of Europe di Bruges, nelle Fiandre, culla dell’élite comunitaria. Da studentessa è stata attiva nell’associazionismo, diventando segretario generale dell’organizzazione degli Studenti europei democratici, nel 2002-2003. Negli anni ha più volte rivendicato il proprio impegno per l’adesione di Malta all’Ue, che è arrivata nel 2004. Specializzata in diritto europeo, Metsola ha lavorato dal 2004 al 2013 nei ranghi della burocrazia europea, per poi approdare in parlamento nel 2013, occupando il seggio lasciato vuoto da un collega. Nel 2014 fu rieletta.
Il passo indietro del marito
La prima volta si candidò nel 2009, come il marito, che correva in Finlandia con il Kokoomus, Partito di Coalizione Nazionale, membro del Ppe: i Metsola sono stati la prima coppia a correre alle europee in due Paesi diversi. Nel 2009 nessuno dei due, però, riuscì nell’impresa: in base ad un patto di coppia, Ukko lasciò la politica per sempre. La stampa maltese riporta che lei e Ukko si sono conosciuti quando erano studenti e che uno dei primi appuntamenti fu una manifestazione a Helsinki, contro il regime bielorusso di Aleksandr Lukashenko. La coppia ha quattro figli; lui oggi è vicepresidente del gruppo Usa delle crociere Royal Caribbean Group.
L’amicizia verso l’Italia e le posizioni antiabortiste
La sua maltesità la rende tendenzialmente gradita agli italiani, anche perché il Partit Nazzjonalista è tradizionalmente più filoitaliano (e filo Ue) dei Laburisti, filobritannici, ma le ha attirato forti critiche, specie da parte dei francesi di Renew, per le sue posizioni antiabortiste, espresse più volte in Parlamento. Gli eurodeputati maltesi, sia i nazionalisti sia i laburisti, tendono tradizionalmente ad astenersi o ad opporsi alle risoluzioni che accennano anche lontanamente all’aborto: il quotidiano Malta Today ricorda che la delegazione laburista votò nel 2015 a favore del rapporto Tarabella, che si focalizzava sulla promozione del ruolo delle donne, votando però separatamente contro tutti gli articoli che riguardavano l’interruzione volontaria di gravidanza. Metsola ha comunque dichiarato a Malta Today che «come presidente del Parlamento, il mio dovere è quello di rappresentare l’opinione del Parlamento e, se sarò eletta, farò il mio dovere come ho sempre fatto».