Quirinale, altolà della Meloni a Draghi: «FdI non lo vota se dopo c’è proporzionale e inciucio»
È una partita complessa, se non addirittura decisiva, quella che il centrodestra si accinge a giocare sul Quirinale. Giovedì, come annunciato da Ignazio La Russa, la coalizione tornerà a vedersi con la speranza che per quella data Berlusconi abbia in mano gli elementi necessari per sciogliere la riserva. Questo, almeno, è l’auspicio espresso da Giorgia Meloni, ospite questa sera di Bruno Vespa a Porta a Porta. «Oggi – ha spiegato – il nome che è emerso è quello di Berlusconi, ha gli elementi di garanzia per difendere le cose che voglio difendere. Giovedì Berlusconi avrà le idee più chiare. Se rinuncia il centrodestra ha diritto di fare le sue proposte e anche Fratelli d’Italia ha le sue proposte. Il centrodestra può giocare le sue carte, l’importante – ha sottolineato la Meloni – è che resti unito».
La Meloni ospite di Porta a Porta
Una precisazione più che opportuna, dettata dalla consapevolezza che, se non ben gestito, l’appuntamento del Quirinale può trasformarsi in uno tsunami. Vale per tutti. È il motivo per cui la presidente di FdI tiene ancora le carte ben coperte. Berlusconi non ha ancora sciolto la riserva, ma questo non impedisce alla sinistra di giocare a dividere il fronte. Non è un caso che si sia tornato a parlare con insistenza di legge elettorale proporzionale. Un ritorno alla preistoria utile solo ad impedire al centrodestra di presentarsi unito (e vincente, stando ai sondaggi) alle prossime elezioni. Un progetto che qualcuno vorrebbe seminare intorno all’annunciato “patto di legislatura“. Ma la Meloni non abbocca.
«Aspettiamo che Berlusconi sciolga la riserva»
«Draghi presidente del Consiglio non l’ho votato – ricorda -. Draghi al Quirinale è un punto interrogativo. Se Draghi al Quirinale significa un altro governo con un altro presidente del Consiglio che esce dal cilindro, una legge proporzionale per avere un inciucio a vita, allora dico no». È di tutta evidenza che soluzione per il Colle e destino del governo siano strettamente intrecciati. E questo spiega perché la Meloni non perda occasione per ribadire il diritto-dovere della sua coalizione ad indicare un nome nel caso il Cavaliere sciogliesse negativamente la riserva. «Ci sono persone presentabilissime nella cultura di centrodestra», sottolinea. E avverte: «Il gioco della sinistra è presentabile se è mio non si può fare». La presidente di FdI, infine, ha anche commentato le manovre in corso per non far votare i parlamentari positivi al Covid. Un comportamento che non ha esitato a definire «intollerabile».