Quirinale, il centrodestra candida Berlusconi: «Ora sciolga favorevolmente la riserva»
È finito con arrivederci alla prossima settimana il vertice del centrodestra riunitosi a Villa Grande, dimora romana di Silvio Berlusconi. Ma l’incontro odierno è stato tutt’altro che simbolico. Innanzitutto perché i leader della coalizione, come si legge nella nota congiunta diffusa al termine dell’incontro, hanno chiesto al Cavaliere di «sciogliere in senso favorevole la riserva fin qui mantenuta» sulla candidatura al Quirinale. Una volta che ne sia stata accertata la disponibilità, gli alleati ne dovranno verificare la praticabilità attraverso una scrupolosa «verifica dei numeri in Parlamento». Al vertice, oltre a Berlusconi, hanno partecipato Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani, Gianni Letta, Lorenzo Cesa, Maurizio Lupi e Luigi Brugnaro.
Ancora un vertice la prossima settimana
Ad attenderli fuori da Villa Grande, assediata da telecamere, microfoni e taccuini, un esercito di giornalisti e cameraman. Era da tempo che un vertice del centrodestra non attirava così tanta attenzione. A ulteriore conferma della riacquistata centralità della coalizione, almeno rispetto allo snodo dell’elezione del successore di Mattarella al Quirinale. Non per caso, la nota finale ha sottolineato «il diritto e il dovere» di indicare una soluzione per il Colle. Ma torniamo all’esito del vertice. L’incontro odierno, si legge ancora nella nota, «è servito a ribadire l’unità di intenti del centro-destra». Una sottolineatura più che opportuna, dal momento che FdI è all’opposizione mentre il resto dell’alleanza sostiene l’esecutivo.
Il vertice: «Sul Quirinale tocca a noi dare l’indicazione»
Posizioni diverse. Ma che i leader ribadiscono confermando «il reciproco rispetto per le diverse scelte in ordine al governo Draghi». Il diverso atteggiamento rispetto al governo è anche il motivo che ha spinto i leader a serrare i ranghi in un «percorso comune che va dalla scelta del nuovo Capo dello Stato alle prossime elezioni politiche». La nota congiunta termina con una sorta di identikit del futuro Presidente della Repubblica. «Deve garantire – vi si legge – l’autorevolezza, l’equilibrio, il prestigio internazionale di chi ha la responsabilità di rappresentare l’unità della Nazione». A giudizio dei partecipanti al vertice, Berlusconi «è la figura adatta a ricoprire in questo frangente l’Alta Carica con l’autorevolezza e l’esperienza che gli italiani si attendono». L’impegno, ovviamente, si tradurrà anche nella ricerca delle «più ampie convergenze in Parlamento».