Quirinale, La Russa: “Con Berlusconi ci sarebbe la pacificazione del Paese: il suo fu un governo patriottico”

20 Gen 2022 12:14 - di Angelica Orlandi
La Russa Quirinale

Berlusconi non è soltanto il più affermato e quello con più storia ma pure l’unico dei tre leader del centrodestra che ha più di cinquant’anni. Berlusconi ha dalla sua il sostegno complessivo del Ppe e la certezza che farebbe gli interessi nazionali. Siamo sicuri perciò che Berlusconi corrisponda al nostro identikit di presidente della Repubblica. Poniamo solo un problema”. Ignazio La Russa, tra i fondatori di Fratelli d’Italia, in un’intervista al Giornale ribadisce la posizione del partito di Giorgia Meloni. In risposta a tutti i retroscenisti che da mercoledì cercano di trovare indizi sulla presunta disunità del centrodestra sulla strategia del Quirinale. Soprattutto dopo che il leader di Forza Italia ha deciso di rimandare il vertice a fine settimana.

Quirinale, La Russa: “L’identikit di Berlusconi è quello giusto”

Afferma La Russa: il prossimo Capo dello Stato “non dev’essere un candidato di bandiera ma uno che ha chance di vittoria conclamate. Sino a questo momento, Forza Italia, più che Berlusconi, ci ha assicurato di avere un pacchetto di parlamentari in procinto di dichiararsi a favore della sua candidatura”. Prosegue il vicepresidente del Senato, facendo presente che il tempo scorre. “I giorni passano: non vogliamo nomi e cognomi o dichiarazioni sottoscritte da un notaio; ma dobbiamo fiutare l’aria per capire se questo racconto, fatto a noi e allo stesso Berlusconi, corrisponda alla realtà”.

“Se Berlusconi sciogliesse la riserva, noi ci saremo”

“In tal caso – ha aggiunto La Russa-  se sciogliesse la riserva, saremmo i più felici nel sostenerlo. Se non fosse probabile che quei voti possano aggiungersi ai nostri, allora occorrerebbe una riflessione. Se ci saranno le prospettive che ho descritto, garantiremo tutti i nostri 64 voti. Mi auguro che possano fare e dire lo stesso anche tutti gli altri partiti della coalizione”, ha aggiunto La Russa. Che ha ricordato il «patriottismo» dell’ultimo governo Berlusconi, di cui ha fatto parte come ministro della Difesa:  “Un esecutivo che teneva moltissimo all’interesse dell’Italia. Quello significa essere patrioti: avere come stella cometa l’interesse dell’Italia e degli italiani. Poi uno può commettere degli errori ma la cifra culturale era molto patriottica”.

“Fece l’unico discorso non divisivo sul 25 aprile. Come lui solo Violante”

Una risposta a chi usa termini come “divisivo”; o ai partiti che  governo insieme a Berlusconi, salvo ritenerlo “indegno” per varcare la porta del Quirinale. La Russa presegue: “Ricordo l’impegno per i militari in missione internazionale; la legge che io riuscii a far approvare per far sì che i militari potessero pattugliare, assieme ai carabinieri, le zone più a rischio. Ricordo l’opera del governo per la ricostruzione dell’Aquila dopo il terremoto». Un momento decisivo. «Uno dei motivi per cui sono d’accordo sulla candidatura di Berlusconi è proprio questo – conclude La Russa il suo colloquio-.  Il 25 aprile del 2009, nel discorso di Onna, Berlusconi ha dato un segnale che lasciava sperare nel raggiungimento di una pacificazione nazionale. Fu l’unico discorso sul 25 aprile del dopo guerra a non essere divisivo. Non l’ho dimenticato. Prima di lui, soltanto Violante, da presidente della Camera, aveva tentato da sinistra di proporre un ragionamento su una vera pacificazione nazionale».

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