Quirinale, oggi il quarto voto. Panico nel Pd, la linea di Letta è “bloccare i candidati di destra”
Quarta votazione per eleggere il presidente della Repubblica. Alle 11 di oggi riprende la seduta alla Camera, in una giornata che si annuncia cruciale tra news, contatti e trattative attorno ai nomi di candidati per il Quirinale. Dopo la terza fumata nera nel voto di ieri – con 125 preferenze per il presidente Sergio Mattarella e 114 per Guido Crosetto – il quorum scende a 505. La giornata di oggi sarà segnata da nuovi vertici e colloqui. Di prima mattina, in particolare, si riuniranno riunirsi i leader del centrodestra, alla Camera, prima della quarta votazione per il Quirinale.
Quirinale, il Pd è fermo ai diktat di Letta
“”Questo Parlamento non può che eleggere un presidente non di parte, autorevole e istituzionale. E questo era il nostro primo punto cardinale”, ha ribadito ieri seta Enrico Letta, all’assemblea dei grandi elettori Pd, sul voto per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica.La sua linea non è proporre nome ma bloccare quelli del centrodestra. “A differenza degli altri noi siamo partiti con i quattro punti cardinali della nostra bussola e stiamo arrivando con gli stessi punti cardinali. Questo lo rivendico: grazie alla nostra fermezza il centrodestra ha fatto i conti con la realtà” ha detto il leader dem.
“Perché qualunque presidente voteremo venerdì – qualcuno di noi sarà contento, qualcun altro meno – l’obiettivo più grande lo avremo raggiunto: tramontata la candidatura di parte, si negozierà infatti un nome non di parte e autorevole. E questa è una nostra vittoria: non ci sarà un presidente di destra“, ha sottolineato il segretario del Pd. Quindi il “secondo punto: stare nel perimetro della maggioranza che sostiene l’esecutivo. Anche su questo, sulla coerenza della maggioranza, abbiamo dimostrato serietà. L’accordo per il Colle deve tenere insieme tutta la maggioranza”.
Poi il “terzo punto: legare la vicenda del Presidente della Repubblica con la tenuta dell’esecutivo. Non è una sgrammaticatura istituzionale. La legislatura deve arrivare fino in fondo – ha rimarcato in assemblea – Non perché i parlamentari devono maturare la pensione, come si dice populisticamente, ma perché troppi sono i compiti e le responsabilità che dobbiamo portare a termine per il bene del Paese in questo momento storico complesso e difficile”.
La posizione di Fratelli d’Italia
Dopo aver incassato il “raddoppio” dei voti per Guido Crosetto, la posizione di Fratelli d’Italia è stata esposta ieri in una nota. “FdI continua a ritenere imprescindibile una votazione compatta del centrodestra su un candidato della coalizione” all’elezione del presidente della Repubblica.
“Il risultato della candidatura di bandiera di Guido Crosetto per il Quirinale – che ha raccolto in aula il doppio dei voti di Fratelli d’Italia che lo proponeva – dimostra la potenziale attrattività che avrebbe un candidato unitario del centrodestra nell’attuale Parlamento – si sottolinea nella nota del partito di Giorgia Meloni – Ragione per la quale ancora una volta, pienamente soddisfatti dell’unità con cui il centrodestra si sta muovendo in questa fase, FdI continua a ritenere imprescindibile una votazione compatta del centrodestra su un candidato della coalizione, come concordemente valutato nell’ultimo vertice. A Matteo Salvini il mandato di individuare, attraverso le sue molteplici interlocuzioni, il candidato più attrattivo tra quelli presentati ieri”.