Quirinale, Renzi fa l’ironico ma è avvelenato con chi l’ha snobbato. Letta & co? “Sembravano Qui Quo Qua”

20 Gen 2022 13:33 - di Chiara Volpi
Renzi

Renzi ha il dente avvelenato. E nel commentare i vertici di centrodestra e di centrosinistra in programma ieri, mostra il canino insanguinato. Sarà pure come dice Feltri, un «abile politico», ma in quanto a doti diplomatiche scarseggia, specie quando si tratta di dichiarazioni ufficiali. Tant’è che non si smentisce neppure in questa occasione quando, nel fare il punto sulla corsa al Quirinale a pochi metri dal traguardo, prima prova a ostentare flemma britannica: «Ieri non è successo assolutamente niente». Poi, cedendo al risentimento dettato dall’orgoglio ferito, spara annunci su un presunto ritiro di Berlusconi che, invece, allo stato dei fatti deve ancora sciogliere la riserva sulla sua candidatura. Azzarda anticipazioni e si lascia andare a sapidi commenti al vetriolo. Questi ultimi, ca va sans dire, riferiti ai leader giallorossi che ostentano di averlo escluso dalla trilaterale Letta-Conte-Speranza.

Quirinale, Renzi attacca Letta, Conte e Speranza: sembravano Qui Quo Qua

E così, dai microfoni di Radio Leopolda, Renzi e sbotta e ironizzando sui “post fotocopia” apparsi ieri su Twitter, commenta: «La sinistra ha fatto un tweet strano, da Qui, Quo, Qua. Se zio Paperone si è ritirato da un lato, dall’altro Qui, Quo, Qua hanno fatto lo stesso tweet». E non è neppure l’unico riferimento alla riunione di ieri di Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza. Il leader di Italia Viva, da convitato di pietra snobbato e offeso, insiste. E tornando ancora una volta sul mancato invito delle 24 ore prima, sottolinea: «Qualcuno ha scritto “Renzi è rimasto male perché non l’hanno chiamato”. Hanno fatto bene Letta, Speranza e Conte. Questo non è il metodo: scegliere un hashtag. Io vorrei scegliere un presidente», aggiunge l’ex premier infierendo ancora un po’…

Poi si autocelebra come risolutore: «IV darà una mano. Perché quando c’è un problema noi diamo una mano al Paese»

Poi, in piena enfasi autopromozionale, ritrovato aplomb istituzionale e indossato il mantello da risolutore, anticipa il “grande appuntamento” dei “grandi elettori” di Iv. «Domani vedremo i grandi elettori di Italia Viva. Può darsi che Iv arrivi al grande appuntamento con qualche elettore in più del previsto». E ricordando che «tra una settimana sarà tutto finito. Abbiamo bisogno di un presidente all’altezza dei nostri sogni», torna a puntare i riflettori su Italia viva che, assicura il suo fondatore autocelebrandosi, «darà una mano. Perché «quando c’è un problema noi diamo una mano al Paese»…

Ma non è la prima volta che Renzi reagisce per spirito di rivalsa, solo tre giorni fa, commentando le suppletive…

Non è certo la prima volta che Renzi si lascia andare a dichiarazioni piccate dettate da un mal sopito spirito di rivalsa. O ad autocelebrazioni al limite dell’egocentrismo. L’ultima risale giusto a un paio di giorni fa quando, dopo i malintesi e i mal di pancia intercorsi tra gli ex colleghi dem per le candidature delle suppletive, a elezione avvenuta il numero uno di Italia Viva ha tempestivamente twittato su un presunto successo del suo partito. Postando: «Ci prendevano in giro sul 2 per cento. Poi mettiamo il simbolo di Italia viva a Roma 1 e prendiamo il 13 per cento». Esternando cioè un entusiasmo non giustificato, in quanto basato su una lettura politica del risultato delle urne capitoline dir poco conseguente a un calcolo “azzardato”. Una soddisfazione eccessiva, insomma, e decisamente non parametrata alla proporzione che Renzi avrebbe dovuto fare: ossia il ricalcolo percentuale sulla base dell’altissima astensione. Ma si sa, l’ex premier sa essere funambolico e d’effetto, specie se c’è da commentare su Twitter. E stavolta per riuscirci ha scomodato persino … Paperopoli.

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