Quirinale, Sardine e Popolo Viola dopo i flop mettono insieme i pezzi: il Cav ora è un nemico in comune

19 Gen 2022 12:25 - di Lara Rastellino
Sardine e Popolo Viola

Sia il Popolo Viola che le Sardine, in tempi e con modalità diverse, si erano presentati come il nuovo “antipolitico” che avanza: i primi in chiave anti-berlusconiana. I secondi sostituendo al Cav la figura di Salvini. Entrambi all’ossessiva caccia di un nemico da annientare in nome del sempreverde movente (spauracchio?) anti-fascista. Ed entrambi, oggi, determinati a portare in piazza i loro incubi: quelli datati decenni fa, nel primo caso. Di più recente propaganda elettorale, nel secondo. Così, mossi dall’ardore quirinalizio, e decisi a ostacolare il cammino della candidatura del leader di Forza Italia, i due schieramenti “anti” provano a riunire le truppe per marciare insieme, domenica 23 Gennaio alle 14, a partire dalla romana Piazza Esquilino.

Popolo Viola e Sardine provano a mettere insieme i pezzi

E chissà che stavolta non gli vada meglio. Nell’ultima occasione in cui hanno tentato di organizzare un’iniziativa di protesta di piazza, il 4 gennaio scorso, il Popolo Viola in piazza per dire no alla candidatura al Colle di Silvio Berlusconi si è rivelata un fallimento. I partecipanti – fonte Ansa – non arrivavano a cento. E quasxi tutte le testate hanno sottolineato il flop. Le Sardine, invece, a tre anni dalla loro prima prova su strada con il flash mob a Piazza Maggiore a Bologna, hanno fin qui dimostrato di essere più che l’anticamera del Pd, la sala d’attesa: con l’ideologo del movimento ittico che ha solennizzato il passaggio entrando in quota Pd nel Consiglio comunale bolognese. Insomma, caduti in tentazione, le Sardine hanno rinviato (a data da destinarsi?) il progetto della costruzione di una «nuova casa» di centro-sinistra da «costruire tutti insieme».

L’annuncio della manifestazione che gronda retorica stantia

E così, sfrangiati e in ordine sparso, ora i due gruppi movimentisti provano ad unire le forze. Annunciando trionfalisticamente, grondando retorica logora e stantia: «Ciascuno e ciascuna con le proprie storie. Senza alcun potere di voto. Ma con la voglia di praticare un esercizio di memoria collettiva e la libertà di fare da sentinella»… E anticipando: «Ci accompagneranno manifestazioni su tutto il territorio nazionale, per dare voce e spazio a quel senso di rifiuto che ci giunge da tutti gli angoli del Paese reale. Chiunque, singoli cittadini, comitati spontanei, entità formali, possono associarsi a quelle già in programma, che verranno man mano riportate nella pagina ufficiale dell’evento». Tutto per dire forte (e rilanciare in una nota congiunta): «Abbiamo già dato»

 

 

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