Salvini: «Mi piacerebbe una donna presidente ma senza condivisione ci asteniamo»
“Continuo a lavorare per superare veti”. Così Matteo Salvini arrivando a Montecitorio per la settima votazione per il Quirinale. La linea resta quella notturna, scaturita dopo i conciliaboli del pomeriggio, puntare su una figura femminile di alto profilo. “Sarebbe un bellissimo segnale se il Parlamento eleggesse una donna come prima carica dello Stato“, dice. In agenda un vertice veloce con la Lega e poi con il centrodestra. Contemporaneamente Enrico Letta riunisce i suoi.
Salvini: lavoro per superare i veti
Ieri dopo il valzer di incontri, il colloquio con Letta e Conte, il leader della Lega ha chiuso la giornata annunciando l’impegno “perché ci sia un presidente donna in gamba”. Non ha fatto nomi e cognomi anche se i riflettori si accendono subito su Elisabetta Belloni, un profilo ineccepibile, prima donna a capo della Farnesina e ora dei Servizi. E non li fa neppure quando manca mezz’ora dal voto. Parlerà per ultimo, dice sorridendo ai cronisti che lo inseguono. Il nome c’è ma non vuole bruciarlo? “Se faccio un nome come Lega non va bene, se faccio un nome come centrodestra non va bene…”, dice polemicamente. “Raccolgo alcuni nomi che mi arrivano dal Pd e M5S e non va bene neanche quello: sono l’ultimo a parlare”.
“Se c’è condivisione il nome arriva tra un’ora”
Non è tempo di spallate e muri contro muro. Parola d’ordine dialogo e condivisione per uscire dal cul de sac. Gioca alla suspense Salvini e lascia intendere che lui è pronto per la fumata bianca. “Se c’è condivisione, un voto chiaro in testa ce l’ho fra un’ora”, dice. “Ovviamente mi siedo col segretario del Pd, dei 5 Stelle, di Italia Viva. E quindi dovremo essere d’accordo tutti”. Ma se non c’è un nome condiviso – annuncia – il centrodestra si asterrà. “I voti a caso non fanno fare bella figura al Parlamento”, annuncia Salvini. Le bruciature pesano. “Alcune di queste figure femminili, non proposte da me ma dal centrosinistra, sono di assoluto livello. E ricoprono incarichi istituzionali delicatissimi”, aggiunge il leader del Carroccio.