Scuole chiuse, De Luca insiste: “I contagi corrono”. Il triste alibi per coprire il flop della sanità
Il governatore della Campania Vincenzo De Luca non molla. All’indomani della sfida lanciata al governo con la decisione di non riaprire le scuole medie, elementari e dell’infanzia va avanti per la sua strada. “Non ci sono le condizioni minime di sicurezza”, sostiene il governatore sceriffo. Che si oppone con i fatti al “tutti in classe il 10 gennaio voluto tenacemente dal governo. Nel testo dell’ordinanza campana, firmata oggi, si prevede la chiusura della scuole fino al 29 gennaio.
Il governatore sceriffo allo scontro
“Le misure anti assembramenti e la sospensione dell’attività didattica nelle scuole dell’infanzia, elementari e medie sono strettamente indispensabili a scongiurare il tracollo del sistema sanitario regionale. E proporzionate e adeguate alla diffusione dei contagi in tutti i territori”. È uno dei passaggio dell’ordinanza. Che dispone la sospensione della didattica in presenza per le scuole d’infanzia, elementari e medie. E il divieto di consumo di alcol in aree pubbliche dopo le 22.
Obiettivo: evitare il collasso della sanità
Le drastiche misure, neanche a dirlo, hanno l’obiettivo di scongiurare il collasso del sistema sanitario regionale. “Già fortemente sotto pressione”, è scritto. “Desta preoccupazione il dato relativo all’occupazione di posti letto in terapia intensiva. E in area medica, la cui saturazione ha una probabilità superiore al 50% in entrambe le aree nei prossimi 30 giorni”
De Luca non molla: scuole chiuse
Ma il governo non ha alcuna intenzione di chiudere un occhio di fronte all’ennesimo strappo urlato in diretta video dal governatore campano. Che non è nuovo a clamorose fughe in avanti sul terreno delle misure anti-covid. Sempre in prima linea in fatto di severità e guinzagli. Per coprire i macroscopici fallimenti della sanità campana. Altro che fiore all’occhiello.
Il governo impugna la decisione del governatore
La decisione di De Luca verrà stoppata sul nascere dal governo. Che ha subito annunciato l’intenzione di impugnare la decisione. Con il passaggio obbligato in Consiglio dei ministri al momento fissato per il 13 gennaio. Nel decreto legge di Natale, infatti, è stata prorogata la norma che limita “esclusivamente” alla zona rossa la possibilità agli enti locali di “derogare alle disposizioni” dell’esecutivo. In tema appunto di focolai e diffusione del virus.
Il ministero: tutti in classe il 10 gennaio
Per la Campania, che è in zona bianca, dunque, non ci sono i presupposti giuridici per una eventuale ordinanza sulle scuole. Nessun passo indietro da parte del ministero di viale Trastevere. “Il governo ha scelto di tutelare il più possibile la scuola in presenza e in sicurezza”, ribadisce il ministro della Salute, Roberto Speranza.
“La variante Covid più diffusa in Campania”
“Per il governatore sceriffo, invece, tornare in classe il 10 gennaio è da irresponsabili. Parla con toni teatrali e cupi di bambini utilizzati come cavie. E lancia l’ennesimo allarme contagi con toni da ultima spiaggia. La variante Omicron “è estremamente diffusa”, registra l’ex sindaco di Salerno, “in Campania in misura nettamente superiore alla media nazionale”.
Nuove misure anti assembramento e alcol
Ragione per cui l’Unità di crisi della Regione ha ritenuto di rinnovare le misure anti assembramento. Compreso il divieto di consumo di alcol in aree pubbliche dalle 22 alle 6. Un nuovo giro di vite che si accompagna alla chiusura delle scuole fino al 29 gennaio. “L’indice di contagio risulta attualmente pari a 1,61, con gli indicatori di sorveglianza che disegnano uno scenario di tipo 4”, recita il bollettino snocciolato da De Luca. “Con un’incidenza complessiva di 1.511/100.000, e con proiezione di oltre il doppio. Con Rt pari a 2,25 per la settimana prossima. Con conseguente previsione di un enorme aumento dell’impatto sulle degenze Covid“