Sgarbi a muso duro contro il governo: “Scelte illiberali e inutili. Fate pena e schifo”
Vittorio Sgarbi si è preso qualche ora di riflessione dopo l’approvazione del nuovo decreto da parte del governo. Poi ha affidato al suo profilo Fb uno sfogo dei suoi: “Fate pena, fate schifo” è la sintesi ruvida. Una furia dilagante. Il deputato del Gruppo Misto esprime dalla sua pagina Fb la sua “avversione”- per usare un eufemismo- alle nuove strette, che giungono a modificare per la quarta volta in un mese, le prescrizioni per gli italiani in materia di contrasto al covid. Sgarbi è furibondo e si lascia andare a un duro sfogo. Le nuove misure lo fanno uscire di sé.
Sgarbi: “Non si capisce quale perversione induca il governo a scelte illiberali”
“Non si capisce – scrive Sgarbi su Fb – quale perversione induca il governo italiano a scelte illiberali, che nulla hanno a che fare con l’evidenza scientifica, per imporre non l’obbligo vaccinale; (che, seppur discutibile, senza la comprovata certezza della sua efficacia, potrebbe corrispondere a un tentativo di contenere la diffusione del virus; ma il ‘super green pass’ invece del semplice tampone nei luoghi di lavoro”. Sgarbi, per dire, trova veramente assurdo che la nuova misura trovi dei “laudatores” così entusiasti. E scrive il critico d’arte: “La nuova misura piace sì a Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione, e ad alcuni ministri, ma “appare davvero incomprensibile“. Non se lo spiega. Secondo lui, infatti, “il calcolo delle probabilità avvantaggia i vaccinati; ma l’ossessione dei contagi non corrisponde a un pericolo reale procurato dai ‘no vax'”.
“Anche un cretino lo comprende”
Questo – dilaga Sgarbi – “è evidente anche a un cretino, e basta la logica per comprenderlo”. Ribadisce, pertanto, la sua opinione in base alla quale “i no vax sono un rischio per se stessi, “non per i vaccinati”. Da qui, in un crescendo rossiniano, la critica implacabile a Mario Draghi e a tutto l’esecutivo: a suo dire, reo di aver inventato soluzioni “inutilmente severe che non sono a vantaggio di nessuno. E in una società in cui il vaccino non è obbligatorio, determinano inutili discriminazioni da Stato totalitario. Fanno pena. E anche schifo“.