Tonga, la cenere del vulcano sull’aeroporto rallenta gli aiuti, 2 i morti accertati per lo tsunami
La corsa degli aiuti per portare soccorso a Tonga, l’isola del Pacifico colpita dall’eruzione del vulcano sottomarino e, poi, anche dal conseguente tsunami, viene rallentata dalla cenere.
Sta diventando complicato aiutare il regno di Tonga dopo l’eruzione, sabato scorso, del vulcano sottomarino e il successivo tsunami.
La Nuova Zelanda sta cercando di inviare acqua potabile e altri aiuti ma gli aerei non possono atterrare nel principale aeroporto a causa, rivela la Bbc, dello strato di cenere sulla pista.
Gli abitanti si sono messi al lavoro per liberare la pista dalla cenere, ha riportato 1News, ma – sottolinea la Bbc – è probabile che non sarà ‘libera’ prima di domani.
Dopo settimane di attività vulcanica con emissioni di cenere, il vulcano sottomarino Hunga Tonga Hunga Ha’apai a Tonga ha eruttato violentemente il 15 gennaio, con immagini satellitari che indicano un fumo di cenere, vapore e gas largo 5 km, che sale a circa 20 km sopra il vulcano.
In pochi minuti, l’eruzione vulcanica ha generato uno tsunami di 1,2 metri che si è schiantato sulle aree costiere della capitale di Tonga, Nuku’alofa.
Allerte tsunami sono state emesse anche per Fiji, Samoa, Vanuatu, Australia e Nuova Zelanda.
La maggior parte del paese è stata colpita da uno strato di 1-2 cm di cenere vulcanica, che sta colpendo i rifornimenti di acqua e cibo, e ha un impatto negativo sulla qualità dell’aria. Nei prossimi giorni, l’accesso all’acqua potabile sarà una priorità immediata.
Le linee di comunicazione sono interrotte dal 15 gennaio, rendendo difficile ottenere informazioni sull’entità dei danni.
Intanto dalla Nuova Zelanda sono in partenza imbarcazioni cariche di generi di prima necessità che però impiegheranno tre giorni per arrivare a destinazione.
Il bilancio provvisorio è, al momento, di almeno due morti. L’annuncio è stato dato oggi dal governo della Nuova Zelanda.
“Possiamo confermare che la polizia di Tonga ha comunicato all’Alta Commissione della Nuova Zelanda che il bilancio confermato è di due morti, tra cui un cittadino britannico“, ha annunciato il ministero degli Esteri neozelandese.
La vittima britannica è Angela Glover, come confermato anche dal fratello Nick Eleini, secondo il quale la donna sarebbe morta mentre cercava di mettere in salvo in suoi cani dalle onde di tsunami.
Al momento ancora non è possibile sapere quando verranno ripristinate le comunicazioni, a seguito dei danni ai cavi sottomarini causati dal terremoto.
Oggi dalla Nuova Zelanda partiranno imbarcazioni cariche di generi di prima necessità verso le isole del regno polinesiano, anche se non è arrivata alcuna richiesta formale di aiuto.
E si muove anche l’Unicef che si dice pronto a lavorare insieme al governo di Tonga e ai suoi partner per garantire un supporto salvavita urgente alle famiglie e ai bambini in seguito all’eruzione vulcanica e allo tsunami.
“Siamo pronti a fornire supporto umanitario al governo di Tonga e alla sua popolazione colpita dall’eruzione vulcanica e dallo tsunami“, ha dichiarato il Rappresentante dell’Unicef per il Pacifico, Jonathan Veitch.
“L’Unicef lavorerà con il governo, le organizzazioni della società civile e altri partner per lo sviluppo per garantire una risposta immediata sul campo, che include la fornitura di acqua pulita e di forniture sanitarie di emergenza per i bambini e le famiglie colpite“.
Una volta che i bisogni saranno confermati dal governo di Tonga, l’Unicef è pronto a trasportare le sue forniture di emergenza pre-posizionate dai magazzini delle Fiji e di Brisbane. Questi includono kit essenziali per l’acqua e i servizi igienico-sanitari, contenitori e secchi per l’acqua, kit per il controllo dell’acqua, teloni, kit ricreativi e tende, che possono essere immediatamente messi a disposizione per la distribuzione.
Con le frontiere chiuse a Tonga a causa della pandemia da Covid-19 in corso, l’Unicef lavorerà con il governo e i suoi partner sul campo per raggiungere i bambini e le famiglie con il sostegno di cui hanno urgente bisogno.