Tremonti: «Il Parlamento è decomposto. Senza Draghi questo governo di para-zombie andrà giù»
Il popolo messo ai margini, il rischio che la nave Italia affondi se Draghi ‘preferisse’ il Colle più alto, la gestione burocratica della pandemia, la prospettiva di un nuovo movimento di protesta stile 5Stelle degli inizi. In una lunga intervista a La Verità, Giulio Tremonti scatta una fotografia semi-tragica dell’attualità politica. Definendo l’attuale esecutivo un governo di para-zombie.
Tremonti: oggi un ciclo si è chiuso
“Sulla elezione del capo dello Stato si stanno moltiplicando articoli e memorie, libri e aneddoti, tutti comunque riferiti al passato. Alla Prima e alla Seconda repubblica. A un passato felice o semi-felice che non c’è più. Oggi la realtà è diversa e drammatica”, dice l’ex ministro dell’economia dei governi Berlusconi. “Un ciclo si è chiuso. Oggi c’è un Parlamento decomposto e incontrollabile“.
“Oggi c’è un Parlamento decomposto”
Tremonti accende i riflettori sulla crisi profonda che vive il Parlamento. Con l’anomalia che il “secondo palazzo”, il governo, sia preponderante e in concorrenza alternativa con il Colle. “Nella nostra storia è stata sempre rispettata la centralità del popolo. Ma in questa fase c’è l’impressione di una marginalizzazione del popolo da parte del palazzo”.
L’indifferenza del governo alle sofferenze
Tremonti denuncia l’indifferenza del governo e della politica verso la sofferenza. “Giorno dopo aumenta l’evidenza, e non solo nei sondaggi, delle paure e crescenti che investono sempre più larghi strati della popolazione. Contemporaneamente, c’è la sensazione di una sovrana indifferenza”. Gli esempi non mancano. “Si abbassano le le tasse a chi ha di più. E non ha chi ha di meno. Le mascherine sono un costo imposto a tutti. Anche senza sgravi per chi ha di meno. I rincari non sono solo sulle bollette dell’energia. Ma ormai su tutto il carrello della spesa”.
L’alternativa è tra questo governo e le elezioni
Per l’economista fuori dal coro se Draghi dovesse lasciare il giocattolo verrebbe giù. “L’alternativa non è tra chi va al Quirinale e chi va al governo, ma tra questo governo e le elezioni. Ma nel caso in cui il comandante scendesse dalla nave, è fortemente improbabile che un governo composto da para-zombie possa subentrare all’attuale”. Insomma senza Draghi è difficile che i ministeri attuali possono sopravvivere. Del resto il compito del governo guidato dall’ex governatore della Bce non è esaurito.
La pandemia affonda in un labirinto burocratico
La pandemia è tutt’altro che al termine, dice un caustico Tremonti. Citando il “labirintico, caotico, apparato dei quasi divieti e quasi permessi che si stanno sviluppando sulla Gazzetta ufficiale”. I 51 punti del Pnrr “sono, piuttosto confusamente, solo sulla carta”. Al di fuori della partita del Quirinale c’è un “vero grande problema”, dice l’ex ministro, che rischia di essere sottovalutato.
Attenzione al nuovo vaffa dei no vax
L’emersione di forme di protesta, che vanno ben oltre i no-vax. Pronte a confluire in un movimento simile a quello che portò alla nascita dei 5 stelle. “Dal vaffa al vax, è una forza attorno al 5%. Che si sta saldando con sofferenze e paure crescenti e potrà erodere e spiazzare gli schemi politici convenzionali”.
La chiamato dello straniero nel 2011
Infine una previsione. Se il centrodestra dovesse vincere le elezioni, riuscirà a governare? O poteri internazionali lo impediranno? “Per l’esperienza che ho, sono stati più forti i traditori interni che le pressioni esterne. L’impegno per la chiamata dello straniero l’abbiamo già all’opera nel 2011. E non è stato per il bene dell’Italia. Il colpo non è venuto dall’Europa, ma dai “patrioti” italiani. È così, con la chiamata dello straniero, che arrivammo al governo Monti“.