Ucraina, Mosca più minacciosa dopo la risposta di Usa e Nato: «Non c’è spazio per l’ottimismo»
Alla Russia non è piaciuta la risposta di Usa e Nato alle preoccupazioni del Cremlino circa i problemi che arrecherebbe alla sicurezza nazionale l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza Atlantica. «Kiev dev’essere libera di scegliersi gli alleati», aveva infatti scritto il segretario generale della Nato, Stoltenberg. Oggi, puntuale, è arrivato il commento di Mosca attraverso il portavoce del Cremlino, Dimitry Peskov. A suo dire, la risposta ha «inequivocabilmente respinto» le preoccupazioni russe. Ragion per cui, ha aggiunto, «non ci sono molte ragioni di ottimismo». In pratica Peskov ha lamentato la mancata «presa in considerazione» delle proposte russe per una soluzione pacifica della crisi (l’Ucraina come Stato cuscinetto).
Gli Stati Uniti: «Ucraina libera di scegliersi gli alleati»
Del tutto opposta l’interpretazione della risposta di Usa e Nato da parte dell’Unione europea. Per l’Alto rappresentante della politica estera, Josep Borrell, la lettera mette in evidenza la «serietà» e la «responsabilità» con cui l’Occidente sta affrontando la crisi tra Russia e Ucraina. «La risposta degli Stati Uniti – ha sottolineato Borrell -, fornisce una solida base per rafforzare la sicurezza e la stabilità in Europa. La strada per i negoziati – ha concluso l’Alto rappresentante Ue – è aperta dalla nostra parte».
I separatisti filo-russi chiedono «armi moderne»
Sotto il profilo militare la tensione al confine resta sempre alta. I separatisti filorussi dell’Ucraina orientale hanno chiesto alla Russia «armi moderne» per difendersi dalle forze di Kiev. Lo ha detto Denis Pushilin, leader dell’autoproclamata repubblica di Donestk, dopo che ieri il partito governativo Russia Unita ha esortato il Cremlino a inviare armi ai separatisti. «Prima di tutto dobbiamo contrastare i Bayraktars», ha detto Pushilin, riferendosi ai droni venduti dalla Turchia a Kiev, in una intervista con l’opinionista Vladimir Solovyov. Questi ha commentato che la Russia è in grado di fornire ai separatisti del Donbass armi di nuova generazione invece dei kalashnikov.