Schiaffo a Biden: la Corte Suprema boccia l’ obbligo vaccinale per le grandi aziende

14 Gen 2022 8:18 - di Redazione
Obbligo vaccinale

La Corte Suprema americana ha bocciato l’imposizione voluta dall’amministrazione Biden per le grandi aziende con più di 100 dipendenti dell’obbligo di vaccinazione contro il COVID-19; o di sottoporsi a test settimanali e di indossare una mascherina sul posto di lavoro. Più di 80 milioni di persone sarebbero state interessate. La Corte ha invece consentito all’amministrazione di procedere con l’obbligo di vaccinazione per la maggior parte degli operatori sanitari Usa, pur prevedendo esenzioni mediche e religiose.

Usa, la Corte Suprema ferma Biden: obbligo vaccinale illegittimo

Negli Stati Uniti, dove sono morte più di 800 mila persone a causa del Covid, solo il 63 per cento del Paese risulta pienamente vaccinato e di questi solo il 37 per cento ha ricevuto la terza dose. Dopo mesi di appelli pubblici a vaccinarsi, Biden ha quindi deciso di rendere obbligatoria la vaccinazione nelle aziende che impiegano 100 o più lavoratori. Ma i sei giudici conservatori della Corte Suprema hanno stabilito che ciò è illegittimo: l’obbligo rappresenterebbe una “significativa invasione della vita e della salute di un vasto numero di dipendenti”. L’obbligo di vaccinazione è rimasto per gli operatori sanitari presso le strutture che ricevono finanziamenti federali. La decisione segna una vittoria per ventisei aziende sanitarie e per i ventisette Stati a guida repubblicana che si erano opposti al provvedimento.

Obbligo vaccinale illegittimo. Biden in difficoltà

Il presidente Usa, Joe Biden, si è detto  “deluso” per la decisione della Corte. “Sono deluso dalla decisione della Corte Suprema di bloccare misure di buon senso e a tutela della vita per i dipendenti delle grandi aziende”, afferma Biden in una nota sottolineando che l’obbligo “era fondato sulla scienza e sulla legge”. Biden rivolge dunque un appello ai datori di lavoro “a fare la cosa giusta per proteggere la salute degli americani e l’economia”. “Spetta ora agli Stati e ai singoli datori di lavoro determinare se rendere i propri luoghi di lavoro il più sicuri possibile per i dipendenti e se le loro attività saranno sicure per i consumatori durante questa pandemia, richiedendo ai dipendenti di fare il semplice ed efficace passo di vaccinarsi”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *