Vaccini Covid efficaci contro il cancro: da uno studio italiano la speranza per tutti i malati oncologici
Uno studio italiano conferma l’efficacia della vaccinazione anti-Covid nelle persone in cura per un cancro. Secondo una ricerca dell’ospedale Niguarda di Milano, pubblicata online sull”European Journal of Cancer‘, grazie al vaccino il 94% dei pazienti in trattamento sviluppa anticorpi contro il coronavirus Sars-CoV-2. Lo studio, chiamato Sinfonia-V, è frutto di un lavoro sinergico tra Oncologia Falck e Laboratorio Analisi chimico cliniche e Microbiologia della struttura lombarda e non riguarda solo i bambini.
Vaccini Covid contro il cancro, ecco lo studio
“La sperimentazione clinica ha valutato l’immunogenicità della vaccinazione per Sars-CoV-2 in pazienti con tumore che stavano ricevendo una terapia oncologica – spiega il responsabile dell’Oncologia clinica molecolare, Andrea Sartore Bianchi, coordinatore della ricerca – Sono state raggiunte conoscenze innovative perché gli studi sui vaccini in questa popolazione di pazienti erano mancanti e alcuni dati, su casistiche limitate, suggerivano che” in questi malati “la vaccinazione fosse sicura, ma potesse avere un’efficacia inferiore. Per chiarire quest’ultimo aspetto, nel nostro studio abbiamo scelto di valutare la risposta anticorpale dopo due dosi di vaccino a mRna, in una popolazione omogenea di pazienti con tumori solidi non ematologici, tutti sottoposti a un trattamento antitumorale proprio nel periodo in cui hanno ricevuto la vaccinazione”.
“Un valore aggiunto dello studio Sinfonia – evidenzia Arianna Pani, farmacologa di Niguarda – è rappresentato dal fatto che i dati ottenuti sono stati confrontati utilizzando come controllo quelli raccolti attraverso lo studio Renaissance in tutti i dipendenti dell’ospedale sottoposti a vaccinazione, grazie al quale si era evidenziata una risposta, a 2 settimane, nel 98,4% dei casi”. I risultati sui pazienti oncologici in terapia indicano dunque una presenza di anticorpi anti Sars-CoV-2 del 94%.
Il monitoraggio delle malattie con la terza dose
Una percentuale che è un segno inequivocabile dell’efficacia della vaccinazione – commentano da Niguarda – ma che allo stesso tempo evidenzia anche come nel 6% di soggetti con tumore sottoposti a cure oncologiche (chemioterapia, terapie a bersaglio molecolare) non si sia realizzata la risposta anticorpale (si tratta soprattutto di pazienti in condizioni generali più compromesse)”.
In questi pazienti fragili, con maggiore morbilità e mortalità da Covid-19, viene evidenziata quindi “l’importanza di porre un’attenzione particolare a eventuali sintomi che possano sopraggiungere durante le cure oncologiche, oltre al perdurare dell’estrema necessità di non abbassare la guardia da parte dei pazienti stessi e dei loro caregiver nel mantenere, anche dopo la vaccinazione e i richiami, tutte le misure di protezione raccomandate (mascherine Ffp2 e distanziamento sociale)”.
Il prossimo passo della ricerca, si legge in una nota, sarà “valutare l’andamento della risposta dopo la terza dose” di vaccino “e studiare nello specifico il contesto immunologico che possa essere alla base del deterioramento della risposta immunitaria in questi pazienti”.