Annullato il rave No vax a Rocca di Papa. Il divieto del prefetto e il “no pasaran” della sindaca Cimino
Alla fine hanno dovuto rinunciare. Dopo aver minacciato sfracelli fino a marciare su Roma i No vax hanno annullato il raduno nazionale di tre giorni a Rocca di Papa. Nell’area di pregio dei Pratoni del Vivaro. La manifestazione, una sorta di Woodstock dei pasdaran anti-vaccino, doveva svolgersi dal 10 al 13 febbraio nel parco regionale dei Castelli Romani. Un paradiso protetto, luogo di eccellenza per gli sport equestri. Candidato a ospitare i Mondiali.
I No vax annullano il maxi raduno a Rocca di Papa
È stato proprio il comitato promotore, il sedicente Fronte di liberazione nazionale, ad annunciare l’annullamento del rave. “Per evitare gravi turbamenti all’ordine pubblico” dopo il divieto emanato dalla Prefettura. La decisione arriva infatti dopo l’emanazione da parte della Prefettura di Roma di un’ordinanza che vieta qualsiasi manifestazione, corteo o raduno non autorizzato o preannunciato nell’area metropolitana di Roma dal 9 al 14 febbraio 2022. Il movimento, che si è fatto conoscere negli ultimi mesi per le sue posizioni no vax e contro il green pass, ha dovuto arrendersi e uniformarsi al provvedimento. Reso noto dal prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, nella giornata di ieri.
Il divieto del prefetto e il no della sindaca Cimino
Attraverso un tam tam sui social, in particolare su Telegram, migliaia ‘militanti’ si stavano organizzando per trasformare l’area verde in un campo di addestramento No vax. Capitanati da quel Nicola Franzoni noto per aver esultato alla morte di Sassoli. La prima ad opporsi, anticipando il prefetto, è stata la sindaca di Rocca di Papa, Veronica Cimino. Decisa a difendere “il suo territorio” e a fermare lo scempio a ogni costo. La prima cittadina ha spiegato fin da subito i possibili rischi ambientali che correrebbe l’area protetta, di grande pregio, che interessa ben 15 comuni. Pronta a fermare con un cordone di sicurezza e di vigilanza l’arrivo dei barbari, anche con l’ausilio di volontari, ribattezzati cittadini sentinella. Tanto è bastato a Veronica Cimino per diventare il bersaglio mobile dei No vax che non hanno esitato a minacciarla via social.