“Bagno neutro” in un liceo di Torino, scoppia il caso. Azione Studentesca: «Follia gender»
L’ideologia gender arriva in un liceo di Torino. Provoca polemiche l’iniziativa degli studenti del liceo Alfieri, che hanno creato un “bagno neutro“. Un bagno che possa essere utilizzato senza distinzioni di genere. Come spiega a La Stampa, Martina Giro, 18 anni, rappresentante d’istituto, «era emersa da tempo la necessità di un bagno nel quale si potesse andare a prescindere dal proprio genere».
“Bagno neutro”, il parere della preside
La dirigente del liceo Alfieri, Paola De Faveri, come riporta Repubblica.it, conferma il favore verso l’iniziativa, ma vuole che regole e passaggi siano rispettati. «C’è una determinazione deve passare in Consiglio di istituto: i ragazzi mi hanno parlato di questo progetto in un incontro e personalmente non vedo nulla in contrario a realizzarlo, insieme con altre iniziative che hanno sollecitato. Credo che sia un tema dibattuto e, spero di non sbagliarmi, che non incontrerà ostacoli. Credo anche però che siano dovuti e importanti i passaggi negli organi collegiali dell’istituzione scolastica proprio perché, come ho detto ai ragazzi dopo l’occupazione, è importante rivitalizzare strumenti di democrazia partecipata che esistono già».
Azione Studentesca contro il “bagno neutro”
Un caso che provoca subito polemiche. Scende in campo Azione Studentesca di Torino che su Facebook ha pubblicato un lungo post. «Studenti morti in alternanza, disorganizzazione totale, incertezza sulla maturità e gravi problemi di edilizia non sembrano preoccupare chi, invece di impegnarsi ad avanzare proposte per risolvere i reali problemi della scuola, perde il proprio tempo con folli proposte figlie dell’ideologia gender. Questa volta accade a Torino, al liceo Alfieri, dove la priorità è ricaduta sulla creazione del bagno neutro, non più diviso tra maschio e femmina».
«Follie ideologiche»
Azione Studentesca scrive ancora: «Tralasciando il fatto che la divisione per sessi c’è da sempre per una questione di igiene e riservatezza, questa proposta non sembra altro che la solita, inutile, novità puramente ideologica di chi vorrebbe un appiattimento anche dal punto di vista dei sessi, eliminando maschio e femmina in nome della fluidità di genere.
Che le follie ideologiche arrivino a dettare regole anche su una questione come i bagni, lascia intendere come il pensiero unico e le follie ideologiche dei sostenitori del, inesistente, “genere fluido”, vogliano completamente infettare la scuola italiana con le loro assurdità».
«Basta gender nelle scuole»
È quindi necessario, si legge ancora nel post, «anche se non dovrebbe nemmeno esserci il bisogno di specificarlo, che i sessi sono solo due: maschio e femmina. Basta follie ideologiche, basta gender nelle scuole, basta pensiero unico, la scuola torni ad essere libera ed attenta ai veri problemi».