Balneari, Meloni accusa: “A rischio 30mila imprese”. Lega e FI non votano la mozione di FdI
Passa la mozione di maggioranza ma non quella di Fdi che chiedeva la sospensione immediata della gara. La mozione di Giorgia Meloni sui balneari è stata votata per parti separate alla Camera, 9 votazioni in totale, nelle quali il testo di FdI ha avuto 8 no e solo un sì (con 413 a favore e 5 contro) solo nella parte in cui era citata la “clausola sociale” e sulla quale il governo aveva dato parere favorevole. In tutti gli altri casi l’esecutivo aveva dato parere negativo al testo. Con la Lega e FI che consumano l’ennesimo strappo nel centrodestra non votando per la sospensione immediata della gara “europea”.
Ma prima di passare alle votazioni, Giorgia Meloni è stata un fiume in piena. Il suo intervento alla Camera contro il governo Draghi e la sua decisione di mettere a bando le concessioni balneari a partire dal 2024, è la summa di tutte le incongruenze e delle inadempienze dell’esecutivo. Un argomentato atto d’accusa contro speculazioni politiche e tempistiche a dir poco in controtendenza. Tanto che, nell’incipit del suo discorso in Aula, nel corso delle dichiarazioni di voto sulla direttiva Bolkestein, la leader di Fratelli d’Italia esordisce proprio rimarcando ben altre emergenze del Paese: a cominciare dal caro bollette e dall’incessante flusso di migranti.
Balneari, Meloni: «Il governo si occupa di spiagge invece che di bollette…»
«Cari italiani, in piena crisi e in piena pandemia, il governo italiano ha convocato un Cdm per discutere delle concessioni balneari… Mi sarei aspettato invece di discutere oggi dell’emergenza delle bollette e di misure inutili come il Green pass», esordisce polemicamente Giorgia Meloni. Che poi prosegue: «Ma per il governo italiano la grande emergenza italiana di queste ore. La vera priorità, era espropriare 30.000 aziende italiane», ha tuonato la numero uno di Fdi contro l’applicazione della Bolkestein sulle concessioni balneari. Una questione su cui, sottolinea la Meloni a stretto giro, «dal governo italiano sono state dette tante menzogne».
Balneari, Meloni: «Il governo può ancora salvare 30.000 aziende…»
E ancora: «Dire che non si poteva fare diversamente, anche questa è una menzogna. Si può ancora fare diversamente, perché avete ancora la possibilità di salvare 30.000 aziende italiane. E forse anche la faccia. Cosa si può fare? Si può, come molti hanno detto, portare a compimento la mappatura delle spiagge… Magari scoprire che ci sono stati interi pezzi di litorali che non sono stati dati in concessione…Potete andare a Bruxelles, mettere sul tavolo la credibilità di Draghi e spiegare che una direttiva che si chiama servizi, si applica appunto sui servizi. E non sulle concessioni demaniali. Lanciamo, quindi, un ultimo appello».
«Fdi non lucra consensi, né difende privilegi: vuole tutelare il lavoro»
Un grido d’allarme e un appello a salvare il salvabile, lanciati non – sottolinea Giorgia Meloni – per dare ragione «a chi dice che facciamo questa battaglia per lucrare i consensi. Perché noi – chiarisce forte e chiaro la presidente di Fdi – stiamo difendendo il lavoro, non certo i privilegi. Vogliamo difendere la gente che tiene pulite le nostre spiagge. Che ha investito e si è indebitata per fare sempre più bella la sua azienda. E vogliamo difendere un modello di turismo balneare che i nostri imprenditori hanno reso famoso nel mondo. Noi vogliamo difendere l’Italia – ha incalzato nel suo discorso la Meloni –. Vediamo quanti altri qui dentro lo vorranno fare»… E infine: «Noi proveremo a bloccare la direttiva Bolkestein per i balneari’, perché la mozione di maggioranza prevede dei paletti troppo blandi per tutelare le nostre imprese».
Balneari, Meloni: ecco tutte le menzogne che il governo ci ha raccontato
Imprese a rischio e su grava l’ennesima “menzogna”. Quella che, proseguendo nel suo intervento di fuoco, la Meloni esplicita chiaramente dicendo: «Il governo ci viene a raccontare che adesso un giovane italiano potrà finalmente ambire a gestire uno stabilimento a Riccione… È una menzogna: perché quelle aste non saranno vinte da piccole aziende italiane. Ma da grandi multinazionali straniere». E ancora: «Il governo ci viene a raccontare che gli italiani pagheranno meno ombrelloni e lettini… Ma è una menzogna: perché sostituire una piccola azienda con una multinazionale non comporta una diminuzione dei prezzi. A meno che non si arriverà a sottopagare e dequalificare il lavoro anche in questo settore».
Menzogne prorogate per due governi…
E infine: «Ci venite a raccontare che bisogna intervenire per forza, altrimenti l’Europa ci colpirà con una salatissima multa. È una menzogna anche questa, perché ultima volta che il governo ha risposto alla Commissione Ue rivendicando e difendendo la proroga delle concessioni, nessun burocrate ha risposto più. E la cosa più incredibile sapete qual è? Che quella lettera fu mandata dall’allora governo giallorosso che difendeva un provvedimento del precedente governo gialloverde. Invece oggi – ha avvertito Meloni – verdi gialli, rossi, blu: stanno tutti insieme nello stesso governo. E hanno tutti magicamente cambiato idea perché non ci sono più colori. Né idee. Né un onore da difendere…».
Fdi espone una foto Di Maio con la maglietta con su scritto “No Bolkestein”
E a riprova finale di incoerenza e incongruità. Ossia, a conferma delle menzogne elargite a profusione dal governo sulla questione Balneari, durante il voto alla Camera i deputati di Fratelli d’Italia hanno esposto una vecchia foto (immagine in alto) che ritrae Luigi Di Maio con una t-shirt e la scritta «no Bolkestein». Una chiara protesta nei confronti del Movimento Cinque stelle, che una volta criticava l’applicazione della Bolkestein ai balneari. Mentre oggi, al governo Draghi, ha cambiato idea…Un’ennesima giravolta grillina, su cui ha esaustivamente commentato anche il senatore di Fratelli, Claudio Barbaro. «M5S, più conosciuto come il movimento dell’incoerenza, attacca in maniera meschina Fratelli d’Italia definendolo un partito a proposta zero. Peccato – ha dichiarato l’esponente di Fdi – che i senatori grillini facciano finta di non vedere i nostri provvedimenti per tutelare imprese e famiglie contro la Bolkestein. E dimentichino di quando Di Maio, in campagna elettorale, indossava una maglietta proprio contro questa direttiva. Un movimento che definisco uno scherzo della democrazia»…
Sotto, il video dell’intervento di Giorgia Meloni dalla sua pagina Facebook